Def: crescita e prudenza
Governo Meloni ottimista su un futuro incerto
Il Def, documento di economia e finanza, è un dossier di programmazione finanziaria. Lavorato e presentato dal presidente del Consiglio dei Ministri e dal Ministro dell’Economia e delle Finanze viene trasmesso al Parlamento per l’esame e l’approvazione, portando il Governo a impegnarsi nella presentazione della Legge di Bilancio.
L’ultimo Def redatto verrà discusso oggi in Consiglio dei Ministri. Stimata nel documento una crescita dell’1% e un deficit al 4,5% e uno scenario tendenziale con un PIL allo 0,9% e un deficit al 4,35%.
Nel quadro programmatico il PIL è previsto per il 2024 al +1.4% e l’indebitamento oltre il 3%. Il debito si dirige nei prossimi anni verso un percorso di lenta riduzione per attestarsi nel 2025 al 140,9%.
Numeri che si traducono in risorse, sulle quali si delineerà la NADEF (Nota di aggiornamento al DEF) di settembre e alla quale seguirà la Legge di Bilancio di ottobre.
Informazioni importanti per il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, atteso a Washington questo mercoledì per gli Spring Meeting del Fondo Monetario Internazionale, al quale dovranno essere presentate stime del Governo per la crescita del Paese.
Al fine di perseguire un approccio prudente, il più corretto per i conti pubblici, l’esecutivo ha scelto le stime più basse tra quelle ipotizzate, con la speranza che lo scenario riveli risultati migliori delle attese, in vista di un 2023 su una strada irta di spine e un 2024 che si prevede difficile ancor prima del suo avvento.