L’annuncio ufficiale: Dazi Trump su beni importati in tutto il mondo
Come promesso durante la campagna elettorale, Donald Trump ha introdotto i Dazi Trump su tutti i beni importati negli Stati Uniti. Tuttavia, il provvedimento è andato ben oltre le aspettative: in una surreale conferenza stampa illustrata con una grande tabella, Trump ha mostrato le nuove percentuali applicate a ogni paese.
Non solo Cina ed Europa, da sempre bersaglio delle sue accuse, ma anche paesi poverissimi come il Lesotho o le Isole Salomone sono stati coinvolti.
Dazi Trump: metodo di calcolo e critiche degli economisti
Il metodo matematico adottato per stabilire i Dazi Trump risulta privo di fondamento scientifico.
Le percentuali (20% all’Europa, 34% alla Cina) derivano dalla divisione tra il deficit commerciale verso ciascun paese e il totale delle importazioni americane, risultato poi dimezzato.
Gli economisti criticano fortemente questa impostazione, sottolineando come siano stati considerati solo beni fisici, escludendo servizi finanziari e digitali, alterando di fatto i risultati.
Reazioni globali ai Dazi Trump: Cina, Europa e mercati finanziari
Il cosiddetto “Liberation Day” di Trump ha avuto effetti immediati: nel giro di poche ore, il crollo simultaneo delle borse ha bruciato circa cinque miliardi di dollari.
La Cina ha risposto con dazi equivalenti sulle merci americane.
In Europa, invece, la reazione è più complessa:
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Francia e Germania propongono l’adozione del “bazooka anti-coercizione” già utilizzato contro la Cina.
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Italia e altri paesi più prudenti optano per la negoziazione.
Obiettivi strategici dietro i Dazi Trump
Ma cosa vuole ottenere Trump? Gli obiettivi principali dei Dazi Trump sono:
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Riportare produzioni industriali negli USA.
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Spingere le aziende estere ad aprire stabilimenti americani.
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Raccogliere liquidità da destinare a tagli fiscali.
Alcuni analisti ritengono che il vero scopo sia frenare la fuga di capitali e mantenere il dollaro come moneta di riserva internazionale, contrastando l’ascesa della Cina e dei paesi BRICS.
Il rischio di una recessione internazionale
Le principali economie mondiali avvertono del rischio concreto di una grande recessione causata dai Dazi Trump.
Molti osservatori ritengono che la frammentazione degli scambi commerciali globali, unita alla compartimentazione economica, possa innescare gravi squilibri.
(Link interno suggerito: “Scopri anche il nostro approfondimento sulla guerra commerciale globale“)