Crollano gli incassi delle sale cinematografiche
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Sempre meno persone decidono di recarsi al cinema per vedere un film e di conseguenza gli incassi crollano. Nonostante l’avvento delle Web TV e dei servizi di streaming c’era chi rimaneva comunque convinto che il cinema non sarebbe mai morto, che nulla avrebbe potuto sostituire l’esperienza di uscire di casa e recarsi in una sala cinematografica per assistere a un film, magari sgranocchiando popcorn. Purtroppo i dati degli ultimi anni stanno smentendo questa visione romantica dell’intrattenimento. Mentre il numero di iscritti a servizi di streaming come Netflix aumentano, i numeri del cinema diminuiscono inesorabilmente. Due elementi per alcuni scollegati, per altri, invece, strettamente connessi tanto che alcuni registi, come Pedro Almodovar o Christopher Nolan, hanno accusato Netflix di star uccidendo il mondo del cinema. In base ai dati diffusi dalle associazioni di categoria su elaborazioni Cinetel e pubblicati dal Sole24ore, nel 2018 gli incassi sono scesi del 4,98% e le presenze del 6,89%, dati in peggioramento rispetto al 2017 e che testimoniano la perdita di un’abitudine.
Il cinema, infatti, si è gradualmente spostato nel salotto di casa, disincentivando le persone e sottraendo il cinema alla categoria di eventi sociali, inserendola sempre di più in nella dimensione domestica. In controtendenza, però, i dati relativi alle pellicole italiane: gli incassi sono infatti saliti del 23,8% e le presenze del 17,92%. Il film più visto dell’anno 2018 è stato “Bohemian Rhapsody”, seguito da “Avengers: Infinity War”. I dati di presenza peggiori sono stati registrati, come poteva immaginarsi, nei mesi estivi, caratterizzati solitamente da una mancanza di prime proiezioni. Proprio per questo diverse le iniziative programmate per l’estate di quest’anno al fine di stimolare la presenza del pubblico in sala. In realtà, pur essendo ancora parziali e non definitivi, i dati dell’anno 2019 sembrano invece essere migliori, in termini di incassi e presenze, rispetto a quelli dell’anno precedente. Secondo Audimovie nel solo mese di marzo 2019 sarebbero stati staccati più di 8,5 milioni di biglietti.
Nel secondo weekend di giugno, invece, si sono registrati dati di incasso abbastanza alti nonostante l’inizio della stagione estiva. Premesse che fanno ben sperare che i mesi caldi non vedano un crollo così come è avvenuto lo scorso anno.
Inoltre, proprio al fine di evitare lo “spopolamento” delle sale, è stata prevista proprio per i mesi estivi la prima visione di pellicole come “Toy Story 4” e l’action movie de “Il Re Leone”. Si dovrà aspettare almeno settembre per iniziare a fare un bilancio dei dati del 2019 e confrontarli con quelli del 2018. Tuttavia, va comunque sottolineato come la crisi cinematografica sia un fenomeno non italiano, ma che si inserisce in una crisi mondiale senza precedenti. In Europa i cali sono ormai una regola. L’unico paese che ha mantenuto gli incassi cinematografici costanti, almeno per lo scorso anno, è stato il Regno Unito, mentre in Germania il calo degli incassi è stato addirittura del 16%. Che sia colpa delle nuove piattaforme di streaming o un normale fenomeno che porta il cinefilo a ritagliarsi una visione meno sociale e più intimistica della visione di un film, l’emergenza cinema rimane. Le soluzioni possibili tante, ma in primis reagire alle sale desertiche con politiche di marketing più efficaci, offerte, che ricordino allo spettatore cosa significa andare al cinema e quanto sia un’esperienza totalmente diversa dal guardarsi un film in streaming.