Criteri di misurazione ESG per le aziende
L’acronimo ESG risale al 2005, ma è da pochi anni che la reportistica è diventata dettagliata e permette di svolgere analisi statistiche per le attività d’impresa. Per le aziende esistono valori specifici legati ai principi ESG (Environmental, Social and Governance) da rispettare nell’ottica della sostenibilità. Secondo l’Action Plan della Commissione Europea del 2018 è necessario per tutte le aziende ottenere la possibilità di quantificare e qualificare i valori non economici con lo scopo di dare maggiore impulso alle imprese e per dar loro un supporto europeo nell’ottica di una crescita sostenibile.
L’ESG comprende fondamentalmente i criteri di misurazione che si concretizzano in un insieme di standard operativi a cui si devono ispirare le aziende per garantire il raggiungimento di determinati risultati ambientali, a livello sociale e di governance delle imprese.
I criteri secondo la lettera “E” di Environmental corrispondono a criteri ambientali utili a valutare il comportamento aziendale nei confronti dell’ambiente e dell’ecosostenibilità.
I criteri secondo la lettera “S” di Social sono relativi all’impatto sociale ed esaminano la relazione con il territorio, con le persone, con i dipendenti, con i fornitori e con i clienti.
I criteri secondo la lettera “G” di Governance sono quelli che riguardano i temi di un’organizzata gestione aziendale ispirata a buone pratiche ed a principi etici, un complesso di tutte le norme che vengono seguite per quanto concerne la retribuzione dei dirigenti, i diritti degli azionisti, la trasparenza delle decisioni, le scelte aziendali ed il rispetto delle minoranze.
Commissione Europea investe in progetti sostenibili
L’obiettivo della Commissione Europea è quello di sviluppare e sostenere gli investimenti in progetti sostenibili che siano in linea con i criteri ESG ambientali, sociali e di governance.
Tra le varie attività promosse dalle aziende per seguire questi criteri si possono elencare le seguenti:
1. L’ introduzione di una tassonomia europea per la finanza sostenibile e per definire tutte le attività sostenibili secondo la mission e la vision delle imprese stesse.
2.La creazione di certificazioni di qualità per i prodotti che rientrano nel percorso di eco-sostenibilità, per le loro caratteristiche, per garantirne la credibilità e per rafforzare la fiducia degli investitori.
3. La stesura di attenti benchmark di sostenibilità con relative ricerche di mercato, elaborando indici secondo i criteri di ESG.
4. L’ adozione di criteri di sostenibilità che mirano a vincolare gli investitori istituzionali e ad agire a favore delle aziende beneficiarie di fondi europei.
5. L’integrazione dei criteri ESG all’interno del governo societario.
Ecosostenibilità delle imprese per il futuro 2021-2027
Ogni attività economica, piccola o media impresa può essere definita “ambientalmente sostenibile” se riesce ad essere in linea ed a dare concretezza ad almeno uno degli obiettivi ambientali individuati dalla Commissione Europea:
- Mitigazione ed adattamento ai cambiamenti climatici
- Uso sostenibile per la protezione e per la salvaguardia delle acque e delle risorse marine
- Transizione ad un’economia circolare, ad un sistema di prevenzione e di riciclaggio dei rifiuti
- Investimenti a basso impatto di carbonio: le imprese si impegnano a svolgere attività con l’utilizzo di un basso indice di emissioni di carbonio.
Questo standard permette di fornire agli investitori maggiori informazioni sull’impatto di un determinato portafoglio di investimenti in termini di emissioni.
L’introduzione di una tassonomia europea per la finanza sostenibile e per definire tutte le attività eco-sostenibili è davvero determinante. É in grado di far incrementare il valore produttivo delle aziende, soprattutto le Piccole Medie Imprese (PMI), in quanto possono avere l’opportunità di beneficiare di importanti risorse pubbliche e private, messe in campo a livello europeo, grazie agli strumenti finanziari allineati alla tassonomia.