Covid-19, Confindustria lancia l’allarme
Sono momenti difficili quelli che l’Italia e il mondo stanno attraversando per far fronte all’emergenza Covid-19. Molte sono state le imprese a fermare temporaneamente le attività, col rischio, se dovesse prolungarsi il virus, di chiudere i battenti sul serio. Per questo motivo qualche giorno fa Confindustria ha deciso di incontrare il Presidente Giuseppe Conte a Palazzo Chigi. Il motivo dell’incontro è stato quello di mettere a punto un massiccio piano di investimenti. Al tavolo hanno partecipato anche altri stakeholder economici tra cui Rete Imprese e CONFAPI.
“Assi portanti di azione e reazione all’arretramento dell’economia”
“Serve un grande piano massivo di investimenti – ha riportato Confindustria nel documento “Assi portanti di azione e reazione all’arretramento dell’economia“ – che punti a realizzare infrastrutture materiali, sociali e immateriali all’avanguardia; servono investimenti pubblici, serve riattivare rapidamente tutti i cantieri e non solo quelli delle opere considerate prioritarie: la domanda pubblica deve compensare l’arretramento di quella privata “, precisa Confindustria in un documento oggetto dell’incontro .
In queste settimane, dal canto suo, l’Associazione di categoria si è resa disponibile a fornire supporto ed informazioni alle imprese ed alle associazioni che si trovano ad affrontare difficoltà logistiche e di gestione delle risorse. Quest’ultima è la linea che il leader Vincenzo Boccia ha fatto presente al Governo mediante risorse adeguate e strumenti incisivi.
Un piano per il rilancio dell’economia
La Confederazione prevede un piano per il rilancio dell’economia della durata triennale che abbia come punti nodali la riapertura dei cantieri e la realizzazione delle opere già programmate, anche con l’ausilio di commissari straordinari, specie nel mezzogiorno. A livello europeo ha rilanciato l’idea di un piano straordinario da 3mila mld di euro di investimenti finanziabili in 10 anni con Eurobond. Nel piano di rilancio servirà anche liquidità alle imprese, necessaria affinché possano superare questa fase di buio economico. L’Associazione di categoria prevede il potenziamento delle attività del Fondo di garanzia per le PMI e la possibilità per le imprese in difficoltà di richiedere una procedura speciale. Una procedura che consenta loro di dilazionare in 10 anni il pagamento dei debiti tributari, senza applicazione di sanzioni.
Semplificazioni e incentivi
Un altro canale importante è quello delle semplificazioni per attrarre gli investimenti e quello sull’incentivo all’occupazione. Per quest’ultima in particolare se ne sente il bisogno per i giovani, con la speranza che possano imparare lavorando e stabilizzarsi in aziende. Infine, la Confederazione pone l’accento sugli investimenti privati, specie nel Mezzogiorno, dopo il Piano Sud 2030. Serve rafforzare il credito d’imposta e aumentare fino a 20 milioni di euro gli investimenti in beni immateriali.