Covid-19, borse in ribasso
Covid-19, il virus sviluppatosi nella regione cinese dell’Hubei, sta minando il meccanismo dei mercati che fino a qualche settimana fa sembravano essere in ottima salute. Gli economisti non la pensano però tutti allo stesso modo. La parte più pessimista pensa fortemente che la diffusione del virus cinese farà scoppiare diverse bolle create dal “denaro facile” che diverse banche hanno messo in circolo. Il Coronavirus è ovviamente portatore di paura fra gli investitori, al punto da poter scatenare una crisi di liquidità che in fondo resta un aspetto radicato nel DNA stesso dei mercati.
“Cresce quando l’umore degli investitori è alle stelle, ma è pronta a ritirarsi in modo molto rapido quando la paura torna a farla da padrona. – ha avvertito Tad Rivelle, capo degli investimenti sul reddito fisso di TCW Group, una società indipendente californiana che gestisce asset per 217 miliardi di dollari – In queste fasi gli investitori pongono di nuovo domande, si crea un gap informativo tra chi vende e chi compra e questo genera illiquidità, perché la differenza tra il prezzo desiderato e quello offerto è troppo ampia e le transazioni non si chiudono“.
Uno dei paesi più colpiti dal Covid-19 è il Brasile, in quanto esportatore di materie prime ha sofferto una contrazione della domanda di beni da parte di Pechino che nel tempo potrebbe avere forti ripercussioni sull’economia brasiliana.
Le borse mondiali.
L’indice MSCI world delle Borse mondiali ha perso il 5.6% in euro, mentre l’indice borse europee Euro Stoxx ha mandato in fumo il 5.7% in euro. Danni economici internazionali oltre alle borse in ribasso è il prezzo del petrolio, l’oro nero. L’accelerata del Covid-19 in alcune zone non fa bene a questo mercato, in quanto alcune società dipendono dai consumatori cinesi.
Gli azionisti.
Nel mirino degli analisti di mercato in questi giorni convulsi sono anche i grandi marchi. Le azioni di Nike ed Estée Lauder, forti in Cina, sono calate rispettivamente del 4% e del 6%. Altri rivenditori di abbigliamento con una forte esposizione in Cina sono preoccupati, tra questi Tapestry, Tommy Hilfiger, Calvin Klein PVH e Vans. Inoltre la Cina ha limitato i viaggi e bloccato intere città e mezzi di trasporto per almeno 35 milioni di persone.
Gli alberghi e la borsa.
La multinazionale americana Citi ha affermato che gli alberghi americani sono fortemente esposti e stanno già incassando perdite importanti. I più colpiti sono quelli con livelli di business alti in Cina quali Marriott, Hilton e Hyatt Hotels. I titoli di queste società alberghiere sono crollati di oltre il 6% ciascuno nelle ultime cinque sessioni in Borsa.
Il Coronavirus potrebbe ridisegnare da qui al prossimo futuro nuovi equilibri economici e finanziari mondiali tra Usa e Cina.