Coronavirus, nuove strutture ospedaliere e misure straordinarie
Con il numero dei contagi in Italia che ha superato quota 31.000, di cui più di 2000 in terapia intensiva, il Bel Paese si prepara ad affrontare il picco dell’epidemia con la costruzione di nuove strutture sanitarie. L’obiettivo del Governo è quello di arrivare a 6100 posti complessivi in terapia intensiva per la fine di marzo. Ciò implica un aumento di circa il 20% rispetto alla condizione pre-coronavirus. Complessivamente, come indica la circolare del 4 marzo, ogni reparto di terapia intensiva dovrà aumentare del 50% il numero di posti letto. Per un totale di 2500 posti in più nei prossimi mesi.
Nelle ultime settimane in Lombardia sono stati approntati circa 170 nuovi posti letto, in Emilia 211. Nel Lazio, dove la situazione appare ancora sotto controllo, si aspetta entro pochi giorni (o poche ore) l’apertura del Columbus COVID-19 Hospital, finanziato da Eni, che dovrebbe aumentare la capacità della regione con 21 posti letto in terapia intensiva e 32 in malattie infettive. Anche al sud sono stati disposte importanti modifiche al sistema ospedaliero, con un aumento di 80 postazioni a Napoli e di 209 in Puglia. Le stime dell’Istituto Mario Negri affermano che il fabbisogno potrebbe salire per la metà di aprile a 4000 posti letto. Posti che ancora non ci sono, anche a causa del decorso particolarmente lungo della malattia anche nei casi di guarigione.
La regione Lombardia, senza dubbio la più colpita, ha da poco convocato Guido Bertolaso come assistente del governatore Fontana, per seguire la realizzazione del nuovo ospedale Covid alla Fiera di Milano, che, qualora realizzato, dovrebbe vantare circa 500 posti di terapia intensiva.
Il decreto “CuraItalia”
Nell’ambito del decreto “CuraItalia”, insieme al rafforzamento delle strutture sanitarie sono previste facilitazioni per l’assunzione di nuovo personale. Inoltre sarà possibile per le strutture sanitarie pubbliche drenare personale e materiali da strutture private. Anche strutture alberghiere e altri immobili potranno essere requisite da parte dei prefetti per essere utilizzati come strutture per l’isolamento domiciliare. Entrambe le misure prevedono un rimborso pari al totale del valore per il soggetto espropriato. Dei posti letto in terapia intensiva allo stato attuale, circa il 15% sono di strutture private. La percentuale sale di molto per alcune regioni come Lombardia(38%) e Puglia(40%).
Ci si prepara anche ad estendere la campagna di tamponamento
Come afferma Andrea Crisanti, direttore del laboratorio di virologia dell’Università di Padova, il modello applicato nelle zone rosse, con test anche sugli asintomatici, ha portato dove applicato una riduzione dei contagi importante.
Luca Zaia, governatore della Regione, ha dichiarato che il “modello veneto” della lotta al Coronavirus sarà attuato attraverso una campagna di campioni a tappeto. Si stima tra 20.000 e 25.000 al giorno, per individuare il maggior numero possibile di asintomatici, i più pericolosi per quel che riguarda la diffusione del contagio.