Coronavirus, è davvero lui il responsabile di questo panico?
Scrivo di solito di tecnologia, ma in un momento del genere non potevo esimermi dall’esprimere alcune considerazioni sull’oggetto dei nostri pensieri ma soprattutto delle nostre paure: il Coronavirus. Partiamo da un dato inconfutabile, il Coronavirus non è una patologia mortale. Ripeto non è mortale. Sento reiterare ogni minuto il numero dei contagiati, vedo le mappe, leggo le ordinanze ma non ascolto con insistenza questo concetto. Qui nessuno di noi vuole minimizzare ma non riesco a non notare che la situazione sta sfuggendo di mano e non mi riferisco al virus. Forse chi ha il potere di influenzare le masse neanche si rende conto di quello che sta creando…o forse si e anche bene. Sia chiaro parliamo delle stesse persone che, fino ad un paio di settimane fa, avevano tanto decantato che il virus difficilmente sarebbe arrivato in Italia e che la situazione era ben monitorata. Qualcuno mi potrebbe dire “si ma in Cina allora”. Anche in quel caso bisogna valutare con attenzione le notizie che vogliono farci pervenire. Siamo proprio certi che tutte le vittime in Cina siano morte esclusivamente a causa del Coronavirus? Davvero erano tutte persone sane?
Le informazioni del Ministero della salute
Vi riporto direttamente alcune informazioni riprese dal sito del Ministero della salute:
“Il Coronavirus sono una vasta famiglia di virus noti per causare malattie che vanno dal comune raffreddore a malattie più gravi come la Sindrome respiratoria mediorientale (MERS) e la Sindrome respiratoria acuta grave (SARS). Sono virus RNA a filamento positivo, con aspetto simile a una corona al microscopio elettronico. La sottofamiglia Orthocoronavirinae della famiglia Coronaviridae è classificata in quattro generi di coronavirus (CoV): Alpha-, Beta-, Delta– e Gammacoronavirus. Il genere del betacoronavirus è ulteriormente separato in cinque sottogeneri (tra i quali il Sarbecovirus). I Coronavirus sono stati identificati a metà degli anni ’60 e sono noti per infettare l’uomo ed alcuni animali (inclusi uccelli e mammiferi). Le cellule bersaglio primarie sono quelle epiteliali del tratto respiratorio e gastrointestinale”
“Un nuovo Coronavirus (nCoV) è un nuovo ceppo di coronavirus che non è stato precedentemente mai identificato nell’uomo. In particolare quello denominato SARS-CoV-2 (precedentemente 2019-nCoV), non è mai stato identificato prima di essere segnalato a Wuhan, Cina, a dicembre 2019” La malattia provocata dal nuovo Coronavirus ha un nome: “COVID-19” (dove “CO” sta per corona, “VI” per virus, “D” per disease e “19” indica l’anno in cui si è manifestata). Lo ha annunciato, l’11 febbraio 2020, nel briefing con la stampa durante una pausa del Forum straordinario dedicato al virus, il Direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus. “….i sintomi più comuni includono febbre, tosse, difficoltà respiratorie. Nei casi più gravi, l’infezione può causare polmonite, sindrome respiratoria acuta grave, insufficienza renale e persino la morte”
“Come altre malattie respiratorie, l’infezione da nuovo coronavirus può causare sintomi lievi come raffreddore, mal di gola, tosse e febbre, oppure sintomi più severi quali polmonite e difficoltà respiratorie. Raramente può essere fatale”
Penso che solo questo potrebbe e dovrebbe tranquillizzarci
Anzi in tanti, probabilmente, nei mesi scorsi hanno già contratto questa influenza e l’hanno anche debellata agevolmente. Anche questa informazione in pochi la pubblicizzano. In realtà in questo momento sembra sia più facile farsi prendere dalla paura, dall’ansia che da semplici riflessioni razionali. L’incidenza della mortalità del Coronavirus, ad oggi, è del 3% sulla popolazione mondiale. La famosa Sars era del 9%. Stiamo perdendo di vista la vera informazione, l’unico attuale reale problema è che il Coronavirus ha un’estrema facilità di contagio. L’antitesi della Sars. Voglio sottolineare che secondo le stime del Ministero della Salute e dell’Istituto superiore della sanità, in Italia ogni anno circa il 9 cento della popolazione è colpito da sindromi simil-influenzali, con un numero di morti che oscilla tra i 300 e i 400 decessi diretti dovuti all’influenza.
Non minimizzare tutto ciò
Non voglio minimizzare quello che sta accadendo ma non possiamo rendere una situazione che, dati alla mano, rientra ancora nella normalità in qualcosa di apocalittico. I primi responsabili di tutto questo sono coloro che decidono di riportare la notizia solo per audience o, ai tempi dei social, per qualche click in più senza rendersi conto che il vero virus lo stanno creando loro: il panico da psicosi. L’altro giorno, ero in metro a Roma, ho fatto tre colpi di tosse. Sono stato “colpito” da sguardi preoccupati, di paura. Direi di terrore. Probabilmente avrei ricevuto più indifferenza se avessi avuto un’arma tra le mani. Le ore passano, i casi aumentano e con ogni probabilità aumenteranno e si espanderanno ancora. Non siamo stati in grado di evitare l’arrivo di questo virus ed anche questo è un dato oggettivo. Qualcuno, con calma, ne risponderà. Ma per ora è solo questo. Sono preoccupato di come gli italiani stanno vivendo questo momento, perché vedere le prime resse nei supermercati, nelle farmacie, le prime discussioni per un tozzo di pane è solo il primo sintomo di quello che può diventare davvero il vero incubo italiano: la pazzia da paura. A prescindere l’evolversi del virus.
Gli ottimi consigli che il Ministero della Salute e gli esperti del campo stanno facendo girare, non sono altro che le buone precauzioni che ogni essere umano dovrebbe, quasi sempre, avere nella sua vita di sempre. E non solo in questo momento. Di sicuro diminuirebbero anche le morti della semplice e comune influenza. Ah sì quella non si chiama Coronavirus. Ad oggi questa è la reale fotografia di questo momento storico e nessuno può e deve dipingere un quadro diverso. Siate coscienziosi, usate tutte le precauzioni ma soprattutto siate razionali. Pesiamo bene le parole che leggiamo e che ascoltiamo. Il problema esiste ed è reale ma non deve essere ingigantito. Non è ancora il momento!!