CORONAVIRUS, complotto o fantasie: ecco la sintesi del video che sta spopolando
Ha fatto molto discutere il video dal nome “CORONAVIRUS: è stato il pipistrello” pubblicato da CONTRO.TV su YouTube il 18 Marzo. Sotto una sintesi del video. Chiariamo che sono riportate esclusivamente idee e supposizioni formulate dall’emittente e il nostro scopo è solo puramente informativo, visto il clamore che lo stesso video ha suscitato.
SINTESI
Nel video vengono subito accesi i fari su una situazione simile a quella che viviamo oggigiorno: si parla del virus dell’ebola. A suo tempo, fu chiesto, da più giornalisti di indagare a fine epidemia se quel virus era stato bioingegnerizzato (modificato in laboratorio) dagli USA. Mai nessuna indagine fu aperta.
L’antefatto
Partiamo dal fatto concreto che gli USA stanno provando a contrastare l’ascesa economica cinese attraverso dazi da circa due anni, con esiti abbastanza insoddisfacenti mentre il coronavirus ci è riuscito in solo due mesi.
La manipolazione genetica
Il 31 gennaio l’Università Nuova Delhi attraverso una ricerca dichiara che ci sono evidenti tracce di manipolazioni genetiche nel coronavirus. La ricerca, due giorni dopo la sua diffusione, sparisce ma nessuno scientificamente smentisce quella tesi. A supporto della stessa, il Prof. Boyle (colui che nel 1989 ha scritto “la legge americana sull’utilizzo delle armi biologiche”) dell’Università di Illinois dichiara che il Coronavirus è un prodotto di ingegneria genetica.
26 Febbraio. Roberto Quaglia (autore di fantascienza e critico letterario) produce un video sul Coronavirus dal nome “sbalorditive coincidenze”. Nel video, tra le altre cose, viene dichiarato che il virus potrebbe essere stato portato in Cina proprio dagli americani in occasione della 7^edizione dei giochi militari svolti a Wuhan nell’ottobre 2019. Proprio due settimane prima dell’inizio dell’epidemia. Ovviamente ipotizza ma non accusa con certezza.
Il video di Quaglia ottiene un milione di visualizzazioni.
Lo stesso Quaglia aveva auspicato l’utilizzo di armi biologiche in un suo libro di 15 anni fa (“Il mito dell’11 settembre“). Un’altra strana coincidenza vuole che in questi giorni il libro menzionato è stato tolto dalla vendita su Amazon con la motivazione “non rispetta gli standard”. Strano visto che è in vendita da oltre 10 anni. Si tratta di una censura soft (invisibile). .
I dubbi cinesi
Il 13 marzo la Cina accusa ufficialmente gli USA di avergli portato in casa il virus durante proprio l’esercitazione di Wuhan. Risponde ad un’interrogazione parlamentare Robert Redfield, virologo americano, attuale direttore dei Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie nonché l’attuale amministratore dell’Agenzia per le sostanze tossiche e il registro delle malattie. Redfield, ammette che ci sono stati dei casi mesi prima negli USA di Covid-19 catalogati per semplice influenza.
Arriva sempre il 13 un tweet del Minestero degli Esteri cinese (Liljan Zhao) nel quale chiede spiegazioni agli americani su quello che hanno fatto realmente durante la famosa esercitazione. Chi sia il loro paziente zero ed a quanto risale. Quanti sono realmente i contagiati. Infine chiedono la pubblicazione dei loro dati. Non ci sono accuse dirette sulla volontarietà ma vogliono spiegazioni.
Gli stessi cinesi chiedono informazioni riguardanti la chiusura nell’estate scorsa nel Maryland di un laboratorio biotecnologico di massima sicurezza. Ufficialmente chiuso per la sicurezza nazionale, mancavano i controlli per il contenimento dei materiali pericolosi. Il virus potrebbe essere uscito proprio da questo laboratorio.
Purtroppo nessuno dei media occidentali riprende queste notizie.
Nel settembre 2019 la Johns Hopkins University ha prodotto un documento dal titolo “preparazione per una pandemia da patogeno respiratorio ad alto impatto”. Nel documento viene detto che nel caso ci sia un rilascio di un patogeno respiratorio ad alto impatto in maniera naturale, accidentale o intenzionale, lo stesso avrebbe influenze significative sulla salute pubblica, sociale, politica ed economica. I governi devono prepararsi sull’uso intenzionale di un patogeno di tipo respiratorio. La preparazione ad un evento con diffusione intenzionale di un patogeno ad alto impatto, potrebbe andare ad aggravare in maniera sostanziale le conseguenze già straordinarie di una pandemia naturale con lo stesso agente patogeno. Una differenza fondamentale tra la diffusione di un rilascio naturale e intenzionale è che, in quest’ultimo caso, si potrebbero perpetrare attacchi multipli e in reload (rilanciando il virus modificato).
Per esempio un primo attacco in Cina e un secondo attacco in reload in Italia, per punirci di qualche accordo stipulato proprio con i cinesi.
Qualcuno dice che tutto questo è impossibile, perché ora anche gli americani hanno il virus in casa e quindi anche la loro economia potrebbe crollare.
Falso, se dietro a tutto questo c’è qualche psicopatico, che pur di guadagnare sacrifica migliaia di vite umane. Per esempio potrebbe essere un grande fondo di investimento internazionale che ha scommesso, sempre per esempio, una cifra folle per un crollo di tutte le borse generalizzato entro il marzo 2020.
Il 22 novembre sul The Wall Street Journal (più o meno dopo un mese dai giochi di Wuhan) si parlava in un articolo come la Bridgewater aveva scommesso un miliardo e mezzo di dollari, in opzioni, sulla caduta dei mercati mondiali secondo alcune loro fonti entro marzo 2020.
La Bridgewater
La Bridgewater ricordiamo che è il più grande fondo di investimento mondiale, maneggiano un capitale complessivo di circa 160 miliardi di dollari. Nessun può sostenere che la spiegazione di tutto quello che sta accadendo sia per forza questa, ma la conclusione nasce da elementi puramente oggettivi. FINE SINTESI
NON SERVE UN COLPEVOLE (se esiste)
A conclusione della sintesi non possiamo altro che fare la solita raccomandazione, ora non è il momento di capire come è arrivato il coronavirus in Italia, ma è il momento di combatterlo con un’unica arma, RESTARE A CASA.