Coronavirus: arriva l’indennizzo per colf e badanti

La pandemia ha destabilizzato il mondo di colf e badanti, costrette a sospendere la loro attività. Per questi soggetti è pronto un indennizzo tra i 400 euro e i 600 euro. E quanto prevede il decreto governativo del mese di maggio a sostegno dei lavoratori domestici. Il contributo varierà in base alla durata orari dei contratti stipulati. Il pagamento avverrà tramite cassa integrazione.
In cosa consiste
Questa indennità non è compatibile con altre prestazioni legate all’emergenza previste dai decreti Cura Italia e Rilancio. Questa tipologia di lavoratori non aveva ricevuto alcun tipo di tutela in questi decreti. Potrà invece essere cumulato con misure a sostegno della povertà fino ad un ammontare massimo di 500 euro. Dunque i percettori di reddito o pensione di cittadinanza potranno cumulare questo indennizzo fino al raggiungimento di tale somma.
Secondo i calcoli del Ministero del lavoro e dell’economia la maggior parte dei sussidi ammonta a 400 euro per i contratti full time e 200 euro per quelli part-time. Anche se in alcune regioni, come la Sardegna, verrà riconosciuto un indennizzo fino a 600 euro. Tutti i chiarimenti in merito sono contenuti sul sito dell’INPS, al quale si può fare la domanda dal 25 maggio per la copertura del mese di aprile e maggio.
Possono riceverlo ovviamente i lavoratori domestici che non sono conviventi del datore di lavoro. Inoltre alla data del 23 febbraio 2020 l’orario di lavoro deve essere superiore alle 10 ore settimanali. La durata deve risultare dalle comunicazioni inviate ad INPS dal datore di lavoro entro la predetta data. Bisognerà anche avere un contratto di lavoro domestico attivo validamente iscritto presso la gestione datori di lavoro domestico dell’INPS. I lavoratori non dovranno essere titolari di altre pensioni esclusa quella di invalidità , né essere titolari di altra tipologia di rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato.
La compilazione della domanda
Per compilare la domanda bisogna anzitutto accedere al sito INPS e dotarsi di Pin dispositivo, e fornire il codice IBAN del richiedente. Se l’istruttoria avrà une sito positivo su di esso sarà caricato il denaro. In alternativa si può scegliere la modalità di pagamento tramite bonifico domiciliato con riscossione diretta della somma spettante presso uno qualsiasi degli uffici postali sul territorio nazionale. Se qualora non si disponesse di una residenza sul territorio nazionale è necessario comunicare nella domanda anche il proprio domicilio in Italia. Per chi riscontra difficoltà nella compilazione online può ricorrere ai patronati.
L’INPS stessa provvede al monitoraggio del rispetto del limite di spesa e comunica i risultati di tale attività al Ministero del lavoro e delle politiche sociali e al Ministero dell’economia e delle finanze.