Come sono cambiate le priorità degli italiani con il coronavirus
Cambiamenti drastici nelle priorità degli italiani. È Confesercenti a parlare del drastico calo di consumi avvenuto tra marzo ed agosto. In quei mesi, infatti, ogni famiglia ha speso 2.300 euro in meno rispetto alle stime precedenti. Il covid, quindi, sembrerebbe aver messo a segno un danno pari a 59,2 miliardi. Dopo il lockdown, in cui molte attività si sono ritrovate per obbligo a restare chiuse, i consumi degli italiani, hanno ripreso con un’andatura lenta.
A non perdere smalto e vigore, però, sembrano essere i prodotti del settore “benessere”. Al seguito della riduzione delle spese, infatti, è succeduta una diversa ripartizione delle proprietà. Scelte, che secondo il Rapporto sull’Economia del Benessere 2020, sono ricadute sui prodotti che possano avere un forte impatto sull’assetto psicofisico degli italiani. Molto positivi gli acquisti per la gestione dello stress (4,8 miliardi), di pari successo quelli riguardo la gestione del sonno, con un incremento entusiasmante, che tocca la cifra di 2,1 miliardi.
Le priorità italiane, quindi, in seguito alla minaccia coronavirus, sembrano tutte rivolte al benessere personale. Secondo uno studio condotto dal San Raffaele di Milano, i soggetti affetti da insonnia notturna, nel corso del lockdown sono saliti al 55%, con risvegli ripetuti la cui stima è passata dal 24% al 40%.
Boom per i prodotti free from e rich in
Non è importante per i consumatori la lista degli ingredienti, quanto piuttosto quello che manca o quello che c’è in aggiunta in un determinato prodotto. Sembrerebbe essere il Covid-19 il responsabile di queste scelte accorate. Questa crescita esponenziale di prodotti “speciali” sembra infatti basata sulla necessità di alimenti che possano garantire un maggiore benessere e uno stile di vita più sano, ottemperando anche alle recenti necessità “mediche” per far fronte all’emergenza coronavirus. Gli alimenti considerati speciali, sembra siano i più presenti sull’assortimento da ipermercato (+18,3%) sfiorando un giro d’affari di 7 miliardi di euro.
Ma per fare chiarezza occorre distinguere i prodotti free from dai rich in. Mentre i primi infatti, basano il loro successo sulla sottrazione con i claim di successo: “senza zuccheri aggiunti”, “senza antibiotici o glutammato”, i prodotti rich in sono quelli che aggiungono maggior valore nutritivo ad un alimento. I secondi, infatti, si rifanno ad un prodotto che possiede quantità maggiori di alcuni componenti nutrizionali (crusca, cereali, proteine). Anche i prodotti “plus” quindi, contribuiscono a gonfiare il fatturato degli alimenti speciali, arrivando alla cifra di 3 miliardi di euro.
Sul fenomeno si è espresso anche Ercole Vagnozzi, professore di business intelligence & customer relationship management:
«Negli ultimi anni l’aumento di consumo di prodotti free from e rich-in si sta verificando anche grazie all’influenza di diverse celebrities, i vip guidano i consumatori verso alimenti più ricercati, rendendo quei prodotti assolutamente desiderabili».
I prodotti di maggiore successo
Seppur il lockdown appare come un incubo lontano, gli acquisti italiani mirano ancora verso le stesse rotte di quei mesi difficili. Battuta d’arresto quindi per abbigliamento e gioielli. Secondo un’indagine condotta da Qvc Italia, durante i mesi “in casa” si è prediletto un look semplice e capi comodi, a favore di hobby e tecnologia.
Boom quindi per i settori indumenti da casa e da notte (homewear e nightwear), anche se non si è potuto rinunciare all’acquisto di una giacca elegante per le video conferenze di lavoro, con un aumento del 65%. Anche la cura dei capelli resta solida, ma le performance migliori sono quelle registrate nell’ambito “integratori” con un picco nel Trentino Alto Adige (+60%) rispetto all’anno precedente. Anche l’informatica ha subìto un incremento di acquisti, poiché la digitalizzazione delle pratiche di vita e di lavoro è risultata essere cardine di tutto.
Per quanto riguarda gli hobby, c’è stato un forte successo per il “gardening” con un picco soddisfacente in Puglia del 142%. Dove il successo sembra sottolineare la voglia di “una boccata d’aria” seppur in giardino.
In sostanza, maggiore spazio per gli hobby, il relax e il benessere psicofisico. Perché come suggerivano i latini nel lontano 1871 è necessario conciliare corpo e mente per un benessere complessivo: “Mens sana in corpore sano” (mente sana in corpo sano).
Occorre, quindi, essere i protagonisti di un benessere mentale per avere ripercussioni positive sul corpo. E in un mondo dove il virus invisibile sembra attaccarci senza remore, partire dalla giusta protezione mentale non è che la difesa migliore.