CGIA, 200 mila negozi chiusi in 10 anni

Secondo lo studio dell’Associazione artigiani e piccole imprese di Mestre (CGIA) sulla situazione post-crisi economica circa 200 mila negozi hanno chiuso negli ultimi 10 anni. Le famiglie italiane, rispetto al 2007, hanno tagliato le spese per un importo pari a 21.5 miliardi di euro. Ad essere colpiti sono maggiormente i negozi e le piccole botteghe artigiane che dal 2009 ad oggi sono diminuite del 12.1%, circa 178.500 unità in meno, mentre il numero dei piccoli negozi è sceso del 3.8%, circa 29.500 in meno.
“I piccoli negozi e le botteghe artigiane faticano a lasciarsi alle spalle la crisi. – ha affermato il coordinatore dell’Ufficio studi della Cgia, Paolo Zabeo – Queste imprese vivono quasi esclusivamente dei consumi delle famiglie e, sebbene negli ultimi anni ci sia stata una leggerissima ripresa, i benefici di questa inversione di tendenza non si sentono. Dal 2007, anno pre-crisi, al 2018 il valore delle vendite al dettaglio nei negozi di vicinato è crollato del 14.5 per cento, nella grande distribuzione, invece, è salito del 6.4 per cento. Questo trend è proseguito anche nei primi 9 mesi del 2019: mentre nei supermercati, nei discount e nei grandi magazzini le vendite sono aumentate dell’1.2 per cento, nelle botteghe e nei negozi sotto casa la contrazione e’ stata dello 0.5 per cento”.
La spesa complessiva delle famiglie italiane, che è pari a poco più di 1.000 miliardi di euro, resta la componente più importante del PIL, il 60.3% del totale. Il Sud Italia registra il calo più significativo nei consumi: tra il 2007 e il 2018 i nuclei familiari meridionali hanno tagliato la spesa mensile media di 1.572 euro l’anno, quelle del Nord di circa 936 euro all’anno e quelle del Centro di 372 euro all’anno. Tra il primo semestre del 2019 e lo stesso periodo del 2019 l’acquisto dei beni è stato dello 0.4% con una punta del -1.1% dei beni non durevoli. Quest’anno, invece, la crescita dell’acquisto dei beni durevoli è stata del 2.9%. Negli ultimi 10 anni i beni legati alle telecomunicazioni, cellulari, tablet e servizi telefonici, hanno registrato un +20.1% e nell’ultimo anno +7.7%.