Cannabis: tra varietà, proprietà e coltivazione
La Cannabis, oltre ad avere molte varietà, è una pianta impiegata in tanti settori. Ciò è dovuto alle tante proprietà da sfruttare, ma soprattutto dei suoi processi di coltivazione complessi e ben definiti.
Una chiacchierata con una professionista
Per capire al meglio la particolarità di questa tematica così importante e complessa, sono andata a cercare una vera professionista nel settore. La dott.ssa Agronomo Maria Teresa Basciano ha accettato sin da subito di fare una lunga e gradevole chiacchierata con me. Raccontando tutto ciò che c’è da sapere su questa meravigliosa pianta. E ci farà capire professionalmente la figura che rappresenta in questo settore.
1) Lei ha una carriera pazzesca, ma ci racconta in breve la sua storia professionale?
Allora raccontare la mia storia professionale vale a dire tornare indietro a quando ero molto giovane, perché ho sempre avuto la passione per il verde e per gli animali, tutto ciò che riguarda la natura insomma. Crescendo mi sono ritrovata al liceo artistico che non c’entrava niente con tutto questo, ma che mi ha dato lo spunto per seguire il mio percorso. Infatti, disegnavo sempre cavalli e paesaggi. Da lì mi sono detta devo fare qualcosa che abbia a che fare con il mondo degli allevamenti e dell’agricoltura. Successivamente sono andata in Toscana per studiare “Scienze e Tecnologie delle Produzioni Animali” e successivamente ho conseguito l’esame di stato in Dottore Agronomo. Sono ritornata a casa in Campania dove mi sono iscritta all’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali di Napoli.
2) Come si diventa un agronomo e quali sono le funzioni che svolge un vero professionista in questo settore?
Agronomo diventa chi ha conseguito una laurea magistrale in Agraria o in Scienze e Tecnologie delle Produzioni Animali. Tra l’altro l’Ordine degli Agronomi accetta anche il laureato in Tecnologie Alimentari, chiaramente le funzioni e le caratteristiche sono leggermente diverse. Il Dottore Agronomo ha un ventaglio di competenze molto ampio. È possibile rilevarlo sul sito del Conaf del Consiglio dell’Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e Forestali per conoscere le competenze di questa figura professionale.
Sono molteplici e spaziano:
- dall’ambito agronomico, legato alle coltivazioni, all’allevamento degli animali da produzione,
- ambiti legali,
- ambiti economici,
- ambiti legati alla progettazione vera e propria di aziende e anche di fabbricati.
3) Lei oggi si basa molto sulle idee di innovazione. Ci può fare qualche esempio?
Nel mio percorso professionale sono capitata in un incubatore di imprese proprio perché cercavo di realizzare e strutturare un progetto legato proprio alla Canapa. Si trattava di Canapa da trasformazione, ovvero trasformare la pianta per intero per poi direzionarla nei vari settori. Come ben sappiamo, la Canapa è una pianta dalla quale non si butta via niente. Volevo realizzare un progetto che consentisse di arrivare a questo risultato. Ho raggiunto questo incubatore di impresa e da qui ho scoperto il mondo dell’innovazione. Mi sono confrontata con tantissimi ragazzi veramente brillanti.
Ad un certo punto mi sono chiesta “tutte queste idee che camminano per fatti loro chissà se possono mai essere convogliate all’interno di un unico progetto, avere una propria identità e a seguire tutta questa innovazione”. L’agricoltura è un po’ tutto questo, un contenitore che ha la sua identità agricola al cui interno si possono portare idee innovative anche di altri contesti, ovvero l’agricoltura 4.0.
4) Dicembre 2020 è stato un momento decisivo per la svolta della Cannabis, in quanto l’ONU ha riconosciuto ufficialmente il suo valore come uso terapeutico. Questo è un argomento che lei ha molto a cuore e quindi le chiedo, quanto è importante questo risultato oggi?
Un risultato molto interessante e molto importante quello riconosciuto dall’ONU. La Cannabis non è soltanto una sostanza stupefacente utilizzata da chi vuole perdere un po’ la testa insomma, ma è molto altro. Si tratta di una vera e propria industria che non può non essere presa in considerazione, non solo per il suo valore terapeutico ma anche economico. In un periodo in cui il Covid-19 ha fatto emergere molteplici difficoltà, molti Paesi e Stati, in cui la Cannabis è legale, hanno costruito veri e propri mercati. Si tratta di un sistema aziendale molto importante per la loro economia. In Italia questo è un discorso ancora lontano, ma siamo molto fiduciosi. La nostra speranza è che la politica ci consenta di portare avanti questo discorso. La Cannabis legale, a nostro avviso, non sarà la panacea a tutti i mali, ma potrebbe contribuire economicamente a chi ha bisogno di ristabilirsi.
Cannabis o Canapa?
5) Questa domanda è volta a chiarire un punto fondamentale per fare chiarezza nelle molte persone che spesso si chiedono se Cannabis e Canapa sono la stessa pianta?
La Cannabis è il genere che raccoglie la specie Sativa. Quando si parla di Canapa stiamo italianizzando il nome scientifico della Cannabis che viene utilizzata a scopo industriale. Sostanzialmente si è la stessa cosa.
6) Molto spesso la Canapa viene associata alla Marijuana ma che differenza c’è tra loro?
Esatto, questo è un altro appellativo ma un po’ denigrante per la pianta e che identifica quella che è la varietà utilizzata per gli scopi ludici. Sostanzialmente anche qui da un punto di vista botanico parliamo della stessa specie, di varietà diverse chiaramente incrociate tra loro per ottenere delle particolari piante che hanno delle caratteristiche diverse. Chiaramente con dei fiori più interessanti da un punto di vista dalla presenza di Tetraidrocannabinolo, quegli elementi che interessano ai fumatori perché psicoattivi.
7) Quante varietà di Cannabis esistono?
Nel mondo esistono veramente infinite varietà di Cannabis, impossibile definire un numero. Ma ricordiamo che la Cannabis che può essere coltivata in Italia come in Europa è solo quella che è inserita all’interno del catalogo della Canapa certificata europea. Quindi ci sono delle varietà specifiche che possono essere coltivate e bisogna detenere il cartellino chiaramente per dimostrare la legittimità insomma dal punto di vista legale. Devono contenere un livello di THC inferiore allo 0,2% proprio come indicato nelle tabelle.
Per chiarire il THC é il principio attivo che praticamente va a interagire sulle cellule nervose che praticamente è quell’elemento che legalmente non deve essere presente perché è considerato stupefacente, dove quindi il discorso Onu cambierà qualcosa.
8) Oggi esiste ancora tanta disinformazione su questa tematica, ma è vero che la Canapa oltre alle varie proprietà terapeutiche ha anche un livello di produttività elevato in tanti settori?
Si come già accennato prima, la Canapa potrebbe essere utilizzata dalla testa ai piedi, partendo dalla biomassa, fino alle estrazioni del CBD attualmente molto interessante sia da un punto di vista cosmetico che farmaceutico. Poi c’è anche la possibilità di produrre dei semi per ottenere sia le farine per alimentare il bestiame ma anche e soprattutto l’uomo. Attualmente stanno molto tornando di moda queste farine particolari per la produzione di pasta, pane. Poi ricordiamo che gli alimenti a base di canapa sono molto interessanti da un punto di vista nutraceutico come anche l’olio che si ottiene da questi semi perché ricordiamo che la Canapa é una pianta oleosa e produce semi oleosi. Quindi dallo schiacciamento dei semi si ottiene l’olio e questo panello che una volta sgretolato produce la farina.
In più dalla canapa possiamo ottenere delle fibre a partire dallo stelo diciamo dal fusto, quindi fibre che vanno lavorate e raffinate e utilizzate per diverse cose, sia per i tessuti tecnici quindi sportivi, piuttosto che i tessuti che si utilizzano per le macchine oppure i tessuti più raffinati e quindi è chiaro che è davvero molto interessante. Anche perché ricordiamo soprattutto che riguardo i tessuti, la Cannabis veniva coltivata proprio qui nelle nostre zone ed eravamo i primi produttori al mondo di questa pianta e quindi è proprio nel nostro DNA e forse è anche per questo che c’è tutto questo interesse verso questa pianta. Per concludere voglio anche ricordare che la Cannabis è anche molto importante nell’utilizzo delle bioplastiche, ed fondamentale perché ci stiamo sempre più spingendo verso il green e la sostenibilità quindi perché non prendere in considerazione questo punto di vista soprattutto per questa caratteristica.
Ci sono altri due utilizzi ad esempio come l’edilizia con la possibilità di creare biomattoni a partire dal canapulo diciamo che è la parte legnosa del fusto e quindi creare questi biomattoni che hanno delle caratteristiche straordinarie sia per la questione dell’isolamento proprio dell’ambiente.
Si possono avere dei risvolti positivi sia per un discorso di consumi ad esempio, se un ambiente si deve riscaldare poi le mura e gli infissi non sono adeguati, il calore dell’ambiente interno diciamo che tende ad uscire fuori, invece si è visto che negli ambienti costruiti con il mattone di canapa tendono a trattenere di più il calore e quindi chiaramente cala il consumo energetico ed in più si riscontra proprio la resistenza al calore.
Una casa costruita con mattoni di canapa ha una tendenza ad infuocare molto molto limitata rispetto ad una normale. Quindi questa è una cosa molto interessante. Io immagino un mondo che si trasforma sempre più con la canapa: case di canapa ristrutturate con la canapa, macchine dove addirittura anche Ford aveva fatto questo prototipo di macchina totalmente in canapa ed alimentata in canapa. Molti hanno proprio cancellato questo fatto dalla memoria.
Ulteriori curiosità sulla Canapa
9) Questa domanda è anche un po’ una mia curiosità, come si coltiva la Canapa e da dove si inizia?
In Italia attualmente per coltivarla bisogna essere un’ azienda agricola, quindi bisogna fare tutto il percorso di avviamento di un’azienda agricola normale. Quindi avere una partita Iva, scegliere il tipo di società, individuare una società, una S.r.l. o una ditta individuale. Gli aspetti burocratici sono gli stessi dove chiaramente nel caso della Canapa bisogna affidarsi a degli esperti ad un tecnico, che non sia solo di fiducia ma che sia proprio specializzato, anche nelle altre coltivazioni è così, ci deve essere un tecnico a cui fare affidamento, ma per la questione canapa deve essere ancora più valido. Perché sulla questione canapa ci sono stati tanti ciarlatani che hanno addirittura truffato negli anni precedenti e quindi é molto rischioso. Bisogna sapere con chi si ha a che fare e scegliere persone qualificate che hanno competenze che ci danno un minimo di fiducia.
E sicuramente questo è il primo punto di partenza poi decidere prima ancora di coltivare, decidere il tipo di prodotto che voglio ottenere dove sulla base di questo si arriverà al prodotto finale, dove ogni tipo di prodotto ha delle caratteristiche colturali differenti. Non è così semplice si deve sempre avere una pianificazione per arrivare al prodotto finale.
10) So che lei ultimamente ha tenuto dei corsi introduttivi sulla canapicoltura, che riscontro ha avuto dai giovani che hanno partecipato?
I corsi che ho tenuto sono stati orientati particolarmente per gli agronomi, per far conoscere meglio la coltivazione anche ai tecnici di settore ovvero di colleghi. Mentre gli altri sono stati proprio tenuti per tutti, anche per i curiosi che volevano approcciarsi a questa tematica, e devo dire che il riscontro su questa pianta c’è sempre stato da parte dei coltivatori, dove in passato abbiamo avuto incontri con persone ma anche coltivatori avvicinarsi a questo settore e devo dire c’è stato sempre molto interesse, dove ripeto è una questione forse di DNA un’attrazione mistica per queste piante che non mi so spiegare.
Sicuramente però c’è stata anche un’operazione di speculazione nei confronti di questa pianta. Difatti è stata pubblicizzata in maniera sbagliata, facendo trapelare la possibilità dei facili guadagni senza troppi investimenti e probabilmente anche questo ha spinto tanti a correre. Però dal mio punto di vista ho sempre cercato di mettere un freno anche demotivando molte persone perché non tutti hanno la possibilità di poterla coltivare questa pianta non è facile e non è per tutti e non tutti hanno la possibilità di approcciarsi a questo mondo. E quindi in questo periodo ho cercato anche di fare una selezione delle persone di cui circondarmi insomma.
11) Basandoci sul nuovo successo storico appena ufficializzato dall’Onu, cosa si augura per il futuro di questa pianta?
Mi auguro un esplosione di fiori, mi auguro di vedere piante di Cannabis ovunque soprattutto dalle nostre parti perché sarebbe come ritornare un po’ indietro nel tempo. È mi auguro che questo possa far ritornare anche un po’ lo spirito di condivisione e di cooperazione di quei tempi. Prima c’era il canapificio di tutti e non di un privato. Tutti lavoravano insieme e poi portavano queste fibre al canapificio.
Prima esistevano le corti e c’era gente che vi lavorava. Non lavoravano all’interno delle aziende, ovvio è impossibile tornare a quei tempi però sarebbe bello che si potesse ritornare ad un lavoro di squadra territoriale, tornare a quel senso di appartenenza e di identità di cui oggi i lavoratori avrebbero bisogno, il lavoratore ha bisogno di sentirsi gratificato ed è questo quello che mi auguro.
Conclusione
12) Prima di terminare, ha qualche progetto di cui vuole anticiparmi qualcosa?
I progetti futuri sono tanti e si modellano man mano che vado avanti. Diciamo che lo sto costruendo man mano. Sicuramente nel periodo del Covid-19 ho avuto la possibilità di definire al meglio quello che è il mio focus e sicuramente mi sento a buon punto. Poi è chiaro bisogna vedere se i pianeti si allineano.
13) Siamo ai saluti, ma le chiedo, cosa consiglia a tutti i giovani che vorrebbero intraprendere questa professione?
Sicuramente il consiglio che posso dare è quello di analizzare le proprie risorse ponendosi alcune domande come ad esempio. Che cosa sono in grado di mettere a disposizione per un eventuale settore in crescita? Quindi chi sono? E cosa posso fare per questo settore? È sicuramente partire da queste domande, io posso prestare le mie braccia? La mia testa? Il mio intelletto a questa causa? è quindi eventualmente mettersi in contatto con me.
Non dimenticate mai di avere i contatti giusti, le persone nel settore si riconoscono perché quelli che sono ancora attivi e operativi in questo settore adesso a distanza di 3-4 anni da quando è iniziato il boom è chiaro che vuol dire che hanno passato il periodo nero, hanno superato gli ostacoli e quindi sono le persone di cui probabilmente ci si può fidare; perché gli anni passati sono serviti anche per scremare e quindi togliere un po di persone poco raccomandabili all’interno del settore.
Ringrazio ancora la Dott.ssa Agronomo Maria Teresa per aver spiegato nel dettaglio questa tematica così complessa, ma così interessante.