Buon compleanno Jobs Act
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Ad un anno dal suo debutto, raddoppiano i contratti stabili e sale l’occupazione
Buon compleanno Jobs Act
I Consulenti del Lavoro: Ogni 100 stipulati, due lavoratori in più confermano il posto
Uno strumento contestato ma di indiscutibile efficacia stando ai dati comunicati dal ministero del Lavoro: il jobs act funziona. Ad un anno dalla sua nascita, calano i licenziamenti dei lavoratori crescono i posti di lavoro. Ma non è tutto oro quello che luce.
Il provvedimento nasce durante il governo Letta, nel gennaio 2014. Allora Matteo Renzi, neo – segretario del Partito Democratico promuove l’idea di una riforma del mercato del lavoro con l’introduzione di un contratto unico, di una creazione di un’agenzia nazionale per l’impiego e di un assegno universale di disoccupazione. Una volta al governo Renzi e i suoi ministri emanano la riforma conosciuta attualmente come “Jobs Act” nel quale spicca il cosiddetto “contratto a tutele crescenti”, nato, secondo l’Esecutivo, per contrastare il precariato.
Se si guarda però l’altro lato della medaglia, ovvero la legge Fornero, questa ha aperto la prima vera crepa nell’edificio dell’articolo 18 (meglio conosciuta come statuto dei lavoratori), che viene modificato rendendo meno automatico il diritto alla reintegra anche in caso di licenziamento ingiustificato e ciò sia per il licenziamento disciplinare che per quello cosiddetto economico.
Intanto però, nel corso del 2015 i licenziamenti sono stati poco più di 840mila, in calo dell’8,14% rispetto al 2014, nonostante le tutele crescenti non abbiano lasciato spazio alle tutele garantite dall’articolo 18.
Il PD esulta mentre i sindacati sono più cauti, mettendo in risalto i tre milioni di italiani ancora disoccupati.
I dati del ministero del Lavoro, peraltro, sottolineano che, dal termine del 2015, sono in crescita le assunzioni. I contratti a tempo indeterminato sono di fatto raddoppiati: da 368mila a quasi 740mila.
«Al momento – dicono i consulenti del lavoro – le tutele crescenti hanno tenuto: elaborando i dati dal 7 marzo scorso al 30 settembre emerge che per ogni 100 contratti stipulati due lavoratori in più hanno conservano il posto».
I risultati del Jobs Act sul fronte occupazionale, quindi, sembrerebbero incoraggianti. Complice anche una leggera ripresa del mercato, che ha favorito la crescita occupazionale.
Laura De Liso