Boom di start-up italiane nel 2021
I primi 6 mesi del 2021 hanno decretato un boom di investimenti nelle start-up italiane. Secondo UpBase, database dell’ecosistema italiano dell’innovazione digitale powered by StartupItalia Alliance, sono 628 milioni di euro i round, il crowdfunding e gli investimenti di business angel resi noti ai media.
Si tratta di una cifra record in quanto nel 2020, in pieno anno Covid-19, gli investimenti totali in start-up italiane ammonta a meno di 700 milioni di euro. Secondo le stime, il 2021 potrebbe chiudersi con il superamento di 1 miliardo di euro arrivando a quasi 1 miliardo e 700 di investimenti nel Bel Paese.
Il Covid-19 non ha messo il freno
Il Covid-19 non ha fermato gli investimenti e la nascita delle start-up, in particolar modo sul territorio italiano. Secondo il report di UpBase, neanche la pandemia causata dall’emergenza sanitaria da Coronavirus, ha fermato il settore.
Filippo Satolli, CEO di StartupItalia e responsabile di Alliance, commenta:
«Il report ci conferma che il settore non si è fermato, nemmeno durante la pandemia, sostenuto dal solitamente più raro apporto degli investitori esteri, di quelli privati grazie alla relativa agevolazione fiscale promossa dal MISE, e anche per l’impegno di CDP Venture Capital. Chiare prove che finalmente anche in Italia l’interesse, anche economico, nei confronti delle start-up è aumentato. E ora che ci stiamo mettendo alle spalle un anno complesso in cui il comparto ha saputo raccogliere tutti i più piccoli segnali e trasformarli.
La sfida è accrescerne consapevolezza e maturità. Un elemento di grande attrattività può essere il made in Italy, coinvolto da un travolgente processo di trasformazione digitale, e ritenuto sempre più strategico da aziende e investitori. La strada è ancora lunga e l’ecosistema dell’innovazione italiana sta investendo e lavorando per colmare il gap che ancora nel nostro Paese contrappone le nuove imprese del Sud a quelle del Centro-Nord. L’obiettivo è raggiungere un’unica velocità e dare a tutte le nuove imprese le medesime opportunità di crescita».
Smart money
A credere nelle start-up è anche il Ministero dello Sviluppo Economico che, con il supporto gestionale di Invitalia, ha indetto “Smart Money”. L’incentivo punto al rafforzamento del sistema delle start-up innovative italiane, con il sostegno nella realizzazione di progetti di sviluppo e facilitandone l’incontro con l’ecosistema dell’innovazione. Per Smart Money sono 9,5 milioni di euro i fondi messi a disposizione. La domanda può essere inoltrata attraverso l’apposita piattaforma gestita da Invitalia.
Possono partecipare le start-up costituite da meno di 2 anni o che abbiano un team di persone con sede in Italia e in fase Pre-seed o Seed.
Sono previste due forme di investimento per le start-up innovative. Il primo è un contributo a fondo perduto per l’acquisto di servizi forniti dalla rete di acceleratori, incubatori, per un massimo di 10.000 euro a coprire fino l’80% delle spese ammissibili. Il secondo, invece, è per investimenti nel capitale di rischio delle start-up innovative. Per quest’ultimo è previsto un contributo a fondo perduto nel limite complessivo di 30.000 euro pari al 100% dell’investimento nel capitale di rischio.
Sempre più leader rosa under 35
Per quanto riguarda le start-up rosa, Massimiliano Vercellotti, partner di Ernst & Young, spiega: «Secondo i dati del Mise, nell’ultimo trimestre 2020 solo il 13,3% delle start up innovative ha una prevalenza femminile, contro il 22% delle imprese, mentre la presenza di almeno un membro femminile nella compagine azionaria si attesta al 42,6%, contro il 47% delle società di capitali. Fare impresa per una donna è ancora oggi un percorso a ostacoli».
Da una ricerca condotta dall’Osservatorio sull’imprenditoria femminile di Unioncamere e InfoCamere, arriva una buona notizia sulle imprese al femminile. Le manager under 35 sul primo trimestre 2021 sono aumentate grazie alla creazione di nuove imprese, +8,1%. Per quanto riguarda le leader over è inferiore del 2%. Nel 2020, la crisi del Covid-19 ha registrato un -0,29% le imprese al femminile rispetto al 2019, circa 4 mila attività in meno. In Italia, ad oggi, sono oltre 1,3 milioni le imprese femminili su un totale di 6 milioni, quelle giovanili meno di 154 mila.
Fondi al femminile
Nella Legge di Bilancio 2021 non mancano i fondi dedicati alle donne, dagli sgravi contributivi per l’assunzione di donne disoccupate ai finanziamenti per l’imprenditorialità femminile. É stato introdotto un emendamento il Fondo per il venture capital pari a 3 milioni di euro. Le risorse sono dedicate per il sostegno di investimenti in capitale di rischio in progetti di imprenditoria femminile ad elevata innovazione tecnologica.
20 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021 e 2022 è la dotazione finanziaria per il Fondo impresa femminile. Attraverso il fondo si punta alla promozione e al sostegno per l’avvio e il rafforzamento dell’imprenditoria femminile, la diffusione dei valori di lavoro e imprenditorialità tra le donne e massimizzare il loro contributo qualitativo e quantitativo per lo sviluppo sociale ed economico del Paese.
Con un budget di 2 milioni di euro annui vi è il Fondo per il sostegno della parità salariale di genere. Budget impegnato per il sostegno e il riconoscimento del valore economico e sociale della parità salariale di genere e delle pari opportunità sui luoghi di lavoro.
Infine, nella Manovra 2021 è stato finanziato con 15 milioni di euro il progetto “Donne in campo”, presente nella Legge di Bilancio 2020. Si tratta dell’aiuto in favore dell’imprenditoria femminile in agricoltura per la concessione di mutui a tasso zero fino a 300mila euro.
Forti insieme
“Forti insieme” è la call promossa da Chiara Ferragni e il brand Pantene. La mission è la promozione dell’imprenditoria femminile. Il fondo è complessivamente di 75 mila euro ed è in partnership con LVenture e Women’s Forum for the Economy & Society. La scadenza è il 20 settembre e potranno partecipare tutte le donne presentando la propria idea imprenditoriale. Verranno selezionati i dieci progetti finalisti e uno o più gruppi potranno ambire al fondo. Alla call potranno partecipare tutte le start-up a prevalenza femminile almeno il 50% o con Team Leader/CEO donna.
A spiegare la mission della call “Forti Insieme”:
Chiara Ferragni, imprenditrice: «Abbiamo deciso di fare qualcosa di concreto per l’imprenditorialità femminile. Con il brand di hair cair è nata, dunque, l’idea di un’iniziativa che sostenga le start-up al femminile grazie al supporto di una limited edition da noi firmata. ‘Forti Insieme’ vuole essere un inno per tutte le donne imprenditrici e non».
Chiara Corazza, Women’s Forum for the Economy & Society: «Se ci sono poche donne che fanno impresa è un problema soprattutto di fondi: le donne hanno accesso a meno del 2% del venture capital quando sono start-up e meno dell’1% degli appalti pubblici privati nel mondo. Penso che questo tipo di iniziative siano molto importanti perché dimostrano che si può fare: il contributo delle donne è un vero valore aggiunto in molti settori, soprattutto quello economico».
Valeria Consorte, Vice President Beauty Care P&G Italia: «L’obiettivo è non solo di sensibilizzare sull’importanza della diversità di genere ed inclusione nell’ambito lavorativo ma anche di dare un aiuto concreto alle start up femminili”, afferma Consorte. “C’è ancora tanta strada da fare e bisogna farla insieme, perché insieme si è più forti».
La giuria è composta da un team di eccezione:
- Valeria Consorte VP Beauty Care P&G Italia;
- Chiara Ferragni Imprenditrice;
- Chiara Corazza Rappresentante Speciale per il G7 e il G20 di Women’s Forum for the Economy & Society;
- Luigi Capello CEO di LVenture Group.