Alberi e foreste: una grossa risorsa per l’ambiente

Gli alberi sono un’infrastruttura verde di cui si parla solo se ci sono disastri naturali. Si parla sempre troppo poco del prezioso ruolo che assumono nel contrastare l’inquinamento dell’aria e delle opportunità occupazionali nella filiera del legno.
Gli aiuti europei alla transizione verde
Nell’ultimo periodo gli organismi Europei hanno compreso realmente l’importanza assoluta nell’aiutare economicamente il mondo verde. Nei fatti questo aiuto si concretizza con il Recovery Fund, il fondo garantito dal bilancio europeo con l’emissione di Recovery Bond (titoli di debito comune), in cui il 37% della quota sarà investito nella transizione verde.
Un altro aiuto europeo messo in campo è stato il green new deal europeo o meglio conosciuto come piano di investimenti per un’Europa sostenibile. Esso si concretizza in tre pilastri fondamentali:
- incrementare di 1000 miliardi il sostegno agli investimenti sostenibili nei prossimi 10 anni;
- facilitare gli investimenti green del settore pubblico e privato;
- dare supporto alle pubbliche amministrazioni e ai promotori di progetti green nella strutturazione delle linee guida da adottare.
Alberi e foreste essenziali serbatoi di carbonio
Gli alberi sono essenziali nel contrastare l’inquinamento dell’aria. Le foreste sono un importante serbatoio di carbonio. Questo serbatoio ha un loro ruolo essenziale nel contenere l’aumento della temperatura media globale entro 1,5°C secondo gli Accordi di Parigi, favorendo ecosistemi più ricchi di biodiversità. Basti pensare che più della metà delle aree protette in Italia sono coperte da boschi e foreste. Questo conferma perché sia così importante averne cura.
Il bosco deposito naturale di carbonio assurge a varie attività tra cui il rifornimento di acqua, cibo, ossigeno, principi attivi farmaceutici, contrasta la desertificazione. Pertanto, va ripensato il ruolo del verde in rapporto alle caratteristiche dei territori.
Il progetto messo in campo da Coldiretti e Federforeste
Coldiretti e Federforeste, in occasione della Giornata nazionale degli alberi tenutasi sabato 21 novembre, hanno divulgato il progetto “Boscovivo e foreste urbane”. Il progetto mira a piantare in Italia 50 milioni di alberi nell’arco dei prossimi cinque anni nelle aree rurali e in quelle metropolitane. Lo scopo è far nascere foreste urbane per una connessione ecologica tra le città, in modo da favorire i sistemi agricoli di pianura a elevata produttività. Coldiretti, vuole creare vere e proprie oasi mangia smog nelle città.
Basti pensare che una pianta adulta è capace di catturare dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili dall’aria e un ettaro di piante elimina circa 20 chili di polveri e smog in un anno. In Italia ad oggi ciascun abitante dispone in città di solo 32,8 metri quadrati di verde urbano. La situazione peggiora per le metropoli, con valori che si attestano dai 6,3 di Genova ai 16,5 a Roma, dai 18,1 di Milano ai 22,6 di Torino fino ai 22 metri quadrati a Bologna.
La situazione viene confermata dai dati della FAO
Secondo la FAO (Forest Resource Assessment) circa il 30 percento delle terre emerse del pianeta è coperta da boschi, per una estensione di quasi 4 miliardi di ettari. Mediamente, negli ultimi 25 anni, si è registrato una perdita netta, calcolata come bilancio tra distruzione di foreste esistenti (12 milioni di ettari, tra cui gran parte di foreste primarie) e creazione di nuove foreste (pari a 5,2 milioni di ettari l’anno).
I Paesi, secondo la FAO, dove è più concentrata la deforestazione sono il Brasile, il Congo, l’Indonesia e altri Paesi della fascia tropicale. Dal 1980 a oggi sono state distrutte oltre 100 milioni di chilometri quadrati di foreste tropicali, che tra tutte sono quelle più ricche in biodiversità animale e vegetale.
Le principali minacce per le foreste europee secondo la lista rossa europea
In base alla Lista Rossa Europea degli habitat terrestri e delle acque interne che comprende 42 tipi di habitat forestali, la quasi totalità di questi è minacciata dalle operazioni selvicolturali che, quando non attuate secondo i criteri di sostenibilità, possono alterare la struttura e le dinamiche naturali dei boschi.
Altra minaccia è rappresentata da alterazioni idrologiche derivanti da molte attività antropiche come attingimento di acqua o deviazioni e canalizzazioni. Queste sono minacce molto significative per gli habitat forestali umidi o strettamente dipendenti dall’apporto costante di acqua, come quelli in prossimità di stagni e paludi.
Oltre la metà delle tipologie forestali considerate è inoltre minacciata dal cambiamento climatico. Mentre più di un terzo dalle specie, dall’urbanizzazione e dalla realizzazione di opere infrastrutturali. Con alcune variazioni tra zone biogeografiche, tipologie di habitat e condizioni ecologiche sono da considerare fra altre minacce gli incendi antropogenici, l’eccesso di pascolo e l’agricoltura intensiva.