Il Consiglio Europeo punta al Recovery Fund e al MFF
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Il Consiglio Europeo si riunirà di persona il 17 e 18 luglio a Bruxelles, dopo mesi di videoconferenze a causa del Covid-19. I capi di Stato e di governo europei discuteranno del Recovery Fund e del MFF per il rilancio dell’economia dell’Unione europea dopo la recessione innescata dalla pandemia.
I punti focali dell’incontro
Sul tavolo dei 27 esponenti ci saranno due temi:
- il bilancio comune pluriennale, detto MFF, che conta oltre mille miliardi di euro per gli anni 2021-2027;
- il Recovery Fund, rinominato dal Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen “Next Generation EU”, NGEU, un fondo da 750 miliardi per uscire dalla crisi economica post Covid-19.
L’obiettivo è puntare ad un’Europa più forte, più verde e più digitale. L’incontro partirà dalla bozza di conclusioni di otto pagine inoltrata dal presidente del Consiglio europeo Charles Michel lo scorso 10 luglio. E dall’ultima versione del “negotiating box sul bilancio” di 56 pagine.
«Anche se l’incontro di oggi sarà difficile, sono convinto che con coraggio politico sia possibile raggiungere un accordo. Abbiamo lavorato duramente per preparare questo vertice. So che sarà difficile: non si tratta solo di soldi ma di persone, del futuro dell’Europa, della nostra unità», ha affermato il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel.
Next Generation EU o Recovery Fund
Il Recovery Fund sarà finanziato con prestiti sottoscritti per conto dell’Unione Europea fino ad un massimo di 750 miliardi di euro. L’emissione del debito non potrà andare oltre la fine del 2026 e i rimborsi cominceranno l’anno successivo fino al 2058, ben 32 anni dopo. Come garanzia ci sarà un incremento temporaneo delle entrate dirette UE, fino allo 0,6% delle risorse dell’Unione, distinte dai contributi degli Stati membri:
- digital tax;
- revisione del sistema di emission trading (ETS);
- tassa sulla plastica non riciclata;
- un meccanismo di aggiustamento sulle emissioni dei prodotti importati.
Ciò comporterà un costo della raccolta molto basso, quasi allo zero, grazie al merito di credito dell’Unione europea da tripla A. L’importo complessivo si ipotizza verrà ridotto a circa 600 miliardi di euro.
«Ho piena consapevolezza delle divergenze esistenti, ma anche forte determinazione che dobbiamo superarle. Voglio chiarire che non è solo una questione di flussi finanziari, di strumenti finanziari, stiamo elaborando la nostra risposta economica e sociale per tutti i cittadini europei, nell’interesse comune. Per i valori che condividiamo e allo scopo di rendere l’Europa più resiliente e competitiva nello spazio globale», ha dichiarato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.