Occupazione, mamme sempre più sole
Sono tante le mamme costrette a lasciare il proprio lavoro per cause di forza maggiore. A fare chiarezza sulla questione è il dato dell’Ispettorato del Lavoro, dove si evince che nel 2019 c’è stato un vero e proprio boom di dimissioni di neo mamme. Esattamente il numero di mamme che si vedono costrette a rinunciare ad un futuro professionale è di oltre 37 mila pari al 73% del totale.
Il commento
A tal proposito la segretaria confederale della Cgil Tania Sacchetti e la responsabile delle Politiche di genere della Cgil nazionale Susanna Camusso si espongono sulla questione.
«Chiediamo un incontro al governo, perché l’occupazione femminile deve essere al centro per la ripartenza del Paese. Le donne oltre alla difficoltà di gestire occupazione e maternità si ritrovano anche un altro problema. La scuola per l’infanzia che riguarda i bambini da 0 a 6 anni in alcune parti del nostro paese è completamente assente. E la politica dei bonus non riduce affatto questo divario, per questo occorrono forti investimenti strutturali».
Le donne sono il futuro del Paese
Le sindacaliste spiegano che per la Cgil sarebbe importante conoscere le informazioni che possono emergere dai dati a fronte di un’analisi compiuta riguardo alle dimissioni volontarie.
«Sollecitiamo un confronto urgente con il Ministero del Lavoro, Ministero delle Pari opportunità e Inl».
Le preoccupazioni sono tante spiegano le due esponenti, dove si potrebbe arrivare ad un pesante arretramento delle possibilità di ingresso e permanenza delle donne in un futuro mercato del lavoro.
Una situazione inaccettabile
Anche il Segretario confederale della Cisl, Giorgio Graziani e Liliana Ocmin, Responsabile Coordinamento Donne della Cisl in una nota con Delega a Donne e giovani dichiarano:
«Come Cisl richiamiamo ancora una volta il Governo ad avere maggior coraggio nel preparare strategie di rilancio al lavoro femminile e della maternità. Ma soprattutto nella condivisione della cura familiare ancora troppo sbilanciata sulle donne».
Le soluzioni
Il lavoro della mamme lavoratrici va protetto. Bisogna sostenere ed investire in servizi più adeguati e promuovere nuove forme di organizzazione del lavoro più flessibile. E soprattutto si chiedono più incentivi alla contrattazione.
«Solo così-concludono le due sindacaliste-potrebbe cambiare la ripartenza del nostro Paese».