Quando anche i cattivi diventano buoni: gli Anonymous lanciano l’operazione “Revenge Gram”
Sarà stata l’aria di Pasqua, la quarantena, la primavera, ma in realtà poco importa la motivazione cha ha spinto i “cattivi” a fare i “buoni”. Non stiamo parlando di serial killer o simili ma di pirati informatici: il gruppo di hacker italiano di Anonymous ha annunciato giovedì scorso tramite i loro canali social l’operazione “Revenge Gram”, ovvero un’azione contro chi usa materiale pedopornografico e contro coloro che diffondono foto o video privati solo per vendetta.
In un video ottimamente costruito, su cui scorrono le immagini del film “V per vendetta”, accompagnate da una voce riprodotta da un sintetizzatore vocale (per non essere identificati) i pirati avvertono con aria minacciosa i pedofili e cyber-ricattatori. «Se non possiamo difendere le vittime di questi reati, state pur certi che le vendicheremo».
I gruppi scoperti dagli hacker
Il gruppo annuncia di aver scoperto persone, gruppi, canali e box su Telegram che condividono materiale pedopornografico, pubblicando immagini e video che mettono a rischio bambini e le loro stesse famiglie. Il gruppo poi, si sofferma e condanna anche la cosiddetta pratica “Revenge porn” ovvero condividere video o immagini intime senza il consenso del protagonista stesso. L’obiettivo dei “pirati” sarà scovarli per poi pubblicare i loro nomi e cognomi sulla rete.
Il reato di revenge porn prevede una da 1 a 6 anni di reclusione e multe da 5 mila a 15 mila euro per la diffusione di materiale a sfondo sessuale, come vendetta sul partner a seguito della fine della relazione. Lo stesso vale per chi ha ricevuto e ne promuove la diffusione attraverso la condivisione senza il consenso dei protagonisti. In Italia il revenge porn è reato dal 2019 attraverso il ddl denominato “Codice rosso”, voluto per tutelare le vittime di violenza domestica. Il ddl, arrivò a conclusione anche grazie al clamore che suscitò il suicidio della povera Tiziana Catone. Il disperato gesto della donna arrivò a seguito della diffusione in rete da parte del suo ex fidanzato di un video a sfondo sessuale che la ritraeva.
Tutti possono collaborare a quest’azione
«Abbiamo bisogno della collaborazione di tutti voi, – dicono gli hacker – dovete segnalarci tramite i nostri canali ufficiali nomi e gruppi che svolgono attività sospette… con i nostri strumenti informatici riusciremo a estrapolare nome e cognomi degli account incriminati».
A ritmo di musica incalzante gli Anonymous dichiarano con parole forti tutta la loro volontà di sconfiggere questo nemico subdolo, che oggigiorno mieta sempre più vittime, anche inconsapevolmente.
“Unitevi a noi e insieme saremmo inarrestabili, uniti da un ideale comune potremo mettere la parola fine a questi crimini ignobili contro vittime che non hanno nemmeno la capacità di difendersi”.
Chiudono infine il video lanciando il guanto di sfida a queste vili persone “in quanto a voi nascosti nell’ombra che vi fate scudo di un monitor e vi sentite al sicuro protetti dall’anonimato, stiamo venendo a prendervi”.
Gli hacktivist
Anonymous Italia già conosciuti per la loro attività: si tratta di gruppi di “hacktivist” (attivisti hacker) che hanno portato avanti operazioni di violazione di portali di enti pubblici italiani, di professionisti ma anche di multinazionali. Non si professano politici ma si dichiarano apertamente contro i poteri governativi.
Non ci sentiamo di indicarli come persone da prendere da esempio ma nel caso specifico hanno tutta la nostra stima ed ammirazione.