Le vele di Scampia, l’epilogo di una storia durata 45 anni
Arrivato il grande tir che abbatterà per 27 milioni di euro la vela Verde di Scampia. Era il 1975 quando con la legge 167 fu ultimato il progetto di Franz di Salvo. Il progettista aveva pensato ed ideato un insieme di sette palazzi dalla tipica forma a vela nella periferia di Napoli. Le vele di Scampia incarnavano l’idea di un progetto abitativo “estero”. Infatti un’architettura simile si era già vista nel progetto elaborato dall’architetto francese Le Corbuisier realizzato per la prima volta a Marsiglia nel 1952.
Le origini del progetto
Le sette strutture, create in due lotti contigui venivano indicate con le lettere A, B, C, D, F, G ,H. Successivamente per identificarle furono usati i colori. La vela F fu demolita nel 1998, seguita da quella G nel 2000 e nel 2003 la stessa sorte toccò a quella H. Di Salvo, in origine, intendeva creare un edificio dove ognuno potesse sentirsi parte di un organismo più grande, con spazi comuni per la socializzazione e la vita di comunità. Il progetto originario delle Vele di Scampia, prevedeva un modulo di 1.20 m, creando stanze di 3.60 x 7.20 m. Ma le vele furono realizzate con un 23% di abitazioni in più rispetto al progetto originario, a scapito di servizi e spazi comuni. Ad oggi le condizioni in cui riversano le strutture sono pressoché invivibili, infatti, muffa e criminalità fanno da padroni. Sembrerebbe essere quindi il posto dove la criminalità organizzata sembra mescolarsi col disagio sociale.
I costi di abbattimento
Conto alla rovescia quindi, per la demolizione della vela Verde. I primi pezzi della “PMI 980 super long demolition” infatti hanno fatto il loro ingresso nel cantiere. La grande pinza che pesa 130 tonnellate e che arriva a 52 metri di altezza, cancellerà l’incarnazione di Gomorra pezzo dopo pezzo. La data di demolizione di fatto è prevista tra il 17/18 Febbraio. L’intervento di abbattimento ha un costo complessivo di circa 27 milioni di euro, finanziato per 18 milioni da fondi del “Bando Periferie” e per 9 milioni da Pon metro. L’abbattimento sarà eseguito con una tecnica speciale, chiamata “top-down” mediante l’escavatore cingolato. Seguirà la demolizione della vela rossa e gialla. Subito dopo l’abbattimento della Vela verde sarà ricostruita la viabilità, con l’ausilio di campi sportivi, camminamenti pedonali, marciapiedi e parcheggi.
I tour della criminalità e il degrado
Un’utopia di mattoni e calce per troppo tempo lasciata a sé stessa, risultando addirittura scenario di degrado, criminalità e tour organizzati. “Non sono felice che vengano turisti a vedere le condizioni negative in cui vivono i cittadini. È come se Scampia fosse uno zoo. E non lo è”, dichiara il consigliere della municipalità, Claudio Di Pietro.
“La gente deve capire che ci sono persone che vivono in quei posti, noi viviamo in questi posti. E vederci fotografare come delle scimmie nello zoo ci dà un po’ fastidio. Ci vorrebbe un po’ più di umanità, bisognerebbe capire che nelle vele ci sono delle persone e non bestie”, commenta invece Rosario Caldore, uno dei portavoce del Comitato Vele da anni impegnato nella lotta per la demolizione delle stelle e per il diritto alla casa dei suoi occupanti.
Una storia durata 45 anni che adesso sembra essere arrivata al capitolo finale.