Cina punta alla criptovaluta di Stato
La Cina punta allo sviluppo della prima criptovaluta di Stato, puntando ad essere il primo Paese al mondo dotato di una criptovaluta nazionale. Il presidente cinese Xi Jinping ha mostrato il suo sostegno allo sviluppo delle blockchain, esprimendo quanto l’adozione di una criptovaluta di Stato sia per la Cina un’opportunità da cogliere. Dopo la dichiarazione del presidente Xi Jinping il prezzo dei bitcoin in borsa è aumentato del 40%, arrivando a quota 10.000 dollari. L’emissione della nuova moneta cinese avverrà sotto il controllo della Banca Centrale, in quanto in Cina i bitcoin sono vietati. Lo sviluppo della criptovaluta è stato annunciato da Huang Qifan il vicepresidente del China Center for International Economic Exchanges (Cciee) durante l’Inaugural Bund Financial Summit 2019 a Shanghai.
“La Banca Centrale cinese sta lavorando al progetto di una valuta digitale da cinque o sei anni, e credo che la tecnologia sia ormai pronta. – ha commentato Huang Qifan – la Banca del Popolo cinese (Pboc) sarà così la prima banca centrale al mondo a immettere sul mercato una criptovaluta”.
Ad accelerare lo sviluppo della moneta elettronica nazionale è stata da un lato la necessità della nazione di staccare il renminbi dai sistemi di pagamento americani Swift e Chips che gestiscono la commercializzazione internazionale della valuta cinese, mentre dall’altra il voler battere sul tempo l’uscita della moneta elettronica di Facebook, Libra, in quanto da parte delle autorità internazionali suscita critiche e dubbi. La prima moneta digitale cinese modificherà il settore dei pagamenti digitati in Cina, dominato dal duopolio di Alipay, della piattaforma Alibaba, e WeChat Pay, di Tencent, che detengono il 93% dei pagamenti elettronici mobile in Cina.