UE, nuovo fondo per rafforzare l’economia
Dopo un lungo negoziato a Lussemburgo nei giorni scorsi si è giunti alla nascita di un nuovo fondo europeo. Nato dall’accordo tra tutti i ministri delle Finanze dell’UE sarà operativo dal prossimo bilancio comunitario 2021-2027. Le trattative sono risultate più difficoltose del previsto per via delle resistenze dell’Olanda, la quale teme che questo nuovo strumento possa bloccare il ristabilimento dei conti pubblici. “Si tratta di uno strumento finanziario mai messo in campo, diverso dai fondi di coesione” – ha tenuto a precisare Mario Centano presidente dell’Eurogruppo.
La proposta riguarda una nuova distribuzione delle risorse, una migliore flessibilità da accrescere tramite le innovazioni che i paesi sapranno mettere in campo e modifiche nelle fonti dalle quali scaturisce il bilancio unionale. Tutto questo al fine di incrementare la confluenza del denaro ricevuto per migliorare la qualità di vita e la competitività dei vari paesi. La distribuzione di gran parte del bilancio (circa l’80%) sarà ripartita in base alla percentuale di popolazione di ciascuno Stato e in base al PIL per abitante. Dunque si prospetta un aumento delle risorse messe a disposizione rispetto all’attuale ciclo di programmazione 2014-2020, corrispondenti a circa 1082.5 miliardi di euro di impegni europei a fronte di 1023.9 miliardi di euro di pagamenti a prezzi correnti. Il restante 20% del bilancio sarà speso per aiutare paesi che vivono una situazione di disagio, che necessitano di riforme e sostegno adeguato.
Il principale nodo da sciogliere per l’Ue sarà quello di garantire un finanziamento adeguato alle politiche tradizionali come la politica di coesione e la politica agricola comune. A ciò si aggiungeranno nuove priorità che nel futuro meriteranno maggiori risorse per essere affrontate al meglio, come la gestione dell’immigrazione e rafforzamento della cooperazione tra Stati. Si è discusso molto nelle file dell’assetto governativo europeo, se questo fondo sia in grado davvero di aiutare non solo in riforme ma anche di risollevare economie ora a terra o quasi. “Nelle discussioni ha prevalso il primo aspetto ma c’è stato un primo passo significativo verso la competitività e la convergenza europea” – ha precisato il commissario uscente agli affari monetari europei Pierre Moscowisi”. La nascita del nuovo strumento riceverà dal bilancio comunitario 17 miliardi di euro, con possibili incrementi se ci sarà un accordo intergovernativo, ma i governi valuteranno passo dopo passo congiuntamente alla Commissione Europea lo status dei vari progetti nazionali.