Esodo italiano, in dieci anni 250mila giovani in fuga all’estero
In dieci anni il Bel paese ha perso quasi 500 mila italiani (saldo tra partenze e rientri di connazionali), tra questi, quasi 250 mila giovani (15-34 anni). Considerando le caratteristiche lavorative dei giovani in Italia, si stima che questa “fuga” ci sia costata 16 miliardi di euro (oltre 1 punto percentuale di PIL). È infatti questo il valore aggiunto che i giovani emigrati potrebbero realizzare se fossero occupati nel nostro Paese.
Il motivo principale dell’emigrazione è proprio il lavoro. Se in Italia il tasso di occupazione dei giovani italiani si attesta al 16,9%, tra i giovani italiani all’estero sale al 50,8%. Quasi un quinto dei giovani emigrati proviene dalla Lombardia (18,3%), seguono Sicilia, Veneto e Lazio con oltre 20mila emigrati ciascuno. Da notare che questo dato comprende solo i giovani emigrati all’estero e non le migrazioni “interne”, da Sud a Nord. Infatti l’emigrazione “interna” sembra riguardare proprio i giovani del Sud, che non rivolgono la loro attenzione verso mete estere, quanto piuttosto si dirigono nei paesi al nord dell’Italia. Londra è la meta più ambita dai giovani (scelta dal 20,5% di chi è partito nel 2017 e dal 19,3% di chi è partito negli ultimi dieci anni). Al secondo posto la Germania, dove evidentemente i giovani trovano occasioni di formazione e lavoro. Molti coloro che scelgono di trasferirsi in Svizzera e Francia, agevolati anche dalla vicinanza geografica. Tra le prime destinazioni compaiono però anche Paesi extra europei come Usa, Brasile o Australia, ma anche Canada e Emirati Arabi.
Alla luce del problema emigrazione vi si aggiunge un altro altrettanto grave. L’Italia infatti diventa un paese “per vecchi”. La popolazione italiana sta infatti diminuendo: si fanno pochi figli (in media 1,32 per donna) e il saldo tra nati e morti è negativo da oltre 25 anni. Calano, quindi, i giovani e aumentano gli anziani. L’Istat prevede che nel 2038 gli over 65 saranno un terzo della popolazione (31,3%). Ciò determinerà squilibri economici e finanziari, dato che proporzionalmente diminuiscono i lavoratori e aumentano i pensionati. Presenza stabile invece di stranieri residenti in Italia, circa 5,2 milioni.