WhatsApp e Instagram cambiano nome
La bomba di fine estate è arrivata, immagino l’ansia per alcuni lettori nel leggere questo titolo. Nelle prossime settimane Whatsapp e Instagram cambieranno nome o meglio verrà aggiunto un piccolo suffisso all’inizio del loro nome: “from Facebook Whatsapp” e “from Facebook Instagram”. Ufficialmente la motivazione rilasciata dalla casa di Zuckerberg è alquanto strana e forse fin troppo banale. Il suffisso verrà applicato per far riconoscere che il proprietario di queste applicazioni è lo stesso, ovvero Facebook. In realtà oltre a queste due app, il suffisso verrà inserito per ogni applicazione di proprietà della società di Menlo Park. Per gli utenti non ci sarà nessun cambiamento epocale, anzi, neanche se ne renderanno conto in quanto il nome dell’app sulla stessa non muterà (ovviamente neanche le funzionalità verranno apportate cambiamenti). Se ne renderanno conto solo in caso di una nuova installazione dagli store.
I rumors parlano di uno di quei passi obbligati per arrivare al tanto ambizioso traguardo di Zuckerberg, ovvero creare un’unica app o meglio ancora un’ecosistema che ingloberà i tre social più conosciuti al mondo: Facebook, Whatsapp, Instagram. Sono mesi che si parla di questo progetto messo in piedi dalla Menlo Park anche se ancora molto lontano dal raggiungimento. Lo stesso Mark Zuckerberg durante F8 (la conferenza annuale dedicata agli sviluppatori) ne parlò. L’idea di base sul quale si base questa unica app è semplice ma molto articolata. Qualunque utente potrà inviare da una piattaforma all’altra un messaggio, una foto o un audio e la risposta potrà essere inviata sempre da qualsiasi social. Ad es. un utente invia ad un altro un audio usando Whatsapp ma come destinazione Instagram e così via. Secondo gli sviluppatori il tutto farà risparmiare non solo memoria in termine di dati ma renderà tutto estremamente divertente e fluido.
Già negli ultimi mesi si nota una sinergia sempre più diffusa tra le piattaforme, questo per permettere al fruitore di abituarsi pian piano a questa vera e proprio rivoluzione. Ricordiamoci però, che la tecnologia deve essere di supporto ma non una dipendenza…