Booking nell’occhio del ciclone: inchiesta in corso per evasione fiscale
Bufera sul “mondo” delle prenotazioni online: Booking tra il 2013 e il 2019, potrebbe aver evaso fino a 350 milioni di euro. È quanto sostiene la Procura della Repubblica di Genova che ha aperto un’inchiesta. L’accusa, oltre all’evasione dell’imposta sul valore aggiunto, è anche quella di concorrenza sleale.
Un’evasione realizzata tramite un vero e proprio sistema che consentirebbe alla società, con sede legale in Olanda, di non dichiarare la tassa. Sistema che il procuratore aggiunto Francesco Pinto e il sostituto Giancarlo Vona stanno tentando di disvelare. Secondo quanto affermato dal Sole24ore, a breve, ci saranno le prime iscrizioni nel registro degli indagati. Il tutto sarebbe partito da una segnalazione fatta da Federalberghi all’Agenzia delle Entrate in relazione a fatture emesse senza Iva italiana: Booking avrebbe infatti applicato il reverse charge che fa pagare l’Iva a chi emette la fattura (anche alle strutture prive di partita Iva), generando di conseguenza un mancato introito per il Fisco. Le segnalazioni sarebbero partite proprio in relazione a casi avvenuti presso strutture della Riviera ligure che sarebbero finite nel contorto meccanismo fiscale.
Nato nel 1996 Booking ha letteralmente rivoluzionario il mondo delle prenotazioni, “funzionando” come aggregatore/intermediario e diventando negli anni, il principale punto di riferimento di chi programma una vacanza o un viaggio.
In relazione alla società sono sorte nel corso degli anni diverse controversie legali (in Italia e altrove). Nel 2015 l’Unione Europea ha inserito Booking.com nella lista dei siti che stanno assumendo una posizione di dominanza irreversibile sulla fetta di mercato in cui operano, andandosi ad affermare come vero e proprio monopolista nel settore di sua competenza. Un pericolo commerciale che l’Unione Europea voleva arginare con un’apposita regolamentazione che, tuttavia, non è stata mai elaborata.
Le stime dell’evasione sono un vero e proprio record. Negli scorsi mesi, infatti, si prospettava un mancato gettito non superiore ai 150milioni di euro, mentre la cifra è più che duplicata.