Sexting, un pericoloso fenomeno tecnologico
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Sexting è un termine poco ascoltato e poco conosciuto ma in realtà è una pratica molto diffusa. Nonostante la fresca introduzione del reato del revenge porn, ovvero la responsabilità penale per chi diffonde le foto intime ricevute da amici o estranei, i pericoli provenienti dalla rete aumentano, soprattutto tra gli adolescenti. Proprio il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti, a seguito di una ricerca effettuata dall’Università di Firenze, ha sottolineato come questo fenomeno sia in costante aumento. La “novità” del millennio è il sexting, termine derivato dalla fusione delle parole inglesi sex e texting, cioè sesso e testi. Si tratta di testi e/o immagini sessualmente espliciti, inviati principalmente tramite cellulare o altri mezzi informatici. Un fenomeno che continua ad espandersi, passando dal 7% delle persone interessate nel 2016 al 9% dello scorso anno. Fortunatamente, resta ancora lontano dagli altri due pericoli on line: il cyberbullismo e l’adescamento in rete di adolescenti. Se per gli ultimi due molto spesso si riesce a gestire il fenomeno e le conseguenze, non si può dire la medesima cosa per il sexting. La cosa più preoccupante è che se ne parla sempre di meno e spesso arriva all’opinione pubblica quando ormai è troppo tardi per salvare una vittima.
Non tutti sanno che questa pratica, statisticamente inizia dall’età di undici anni e che non solo crea problemi e disagi ma può portare a gesti estremi o ripercussioni nella vita privata e sociale dell’individuo che ne viene investito. È statisticamente provato che coloro i quali non hanno disagi nell’usare il sexting, (in quanto lo reputano solo un gioco) avranno alte probabilità di vivere una vita sessuale sregolata e senza limiti, con l’oggettivo pericolo di contrarre MTS o peggio ancora di sentirsi autorizzati all’abuso in qualunque sfumatura esso sia. Ancor più luttuoso quando, a seguito di video e foto esplicite, l’adolescente si ritrova ad essere bersaglio di denigrazioni e calunnie, tali da diventare talmente insopportabili che ricorre a gesti
estremi pur di non sentire più queste vessazioni.
Questo fenomeno deve essere fermato e non evitato. Bisogna parlarne con semplicità e tatto, facendo comprendere a tutti gli adolescenti (già dalle scuole medie) quanto sia importante il pudore e la propria sessualità. Facciamocene una ragione, oggigiorno non serve a nulla il silenzio, perché con la facilità di accesso alla rete, la nudità, la sessualità, le foto esplicite sono presenti ovunque.
La prima vera soluzione a questo problema, è bandire l’ipocrisia ed essere realisti!!!