Il Consiglio di Stato multa TripAdvisor: non c’è garanzia della veridicità delle recensioni
Centomila euro è la multa che dovrà pagare TripAdvisor, il celebre sito online di recensioni turistiche. A deciderlo è stato il Consiglio di Stato accogliendo un appello presentato dall’Autorità garante della Concorrenza e del Mercato. La motivazione: informazioni ingannevoli diffuse circa le fonti delle informazioni. Secondo il Consiglio di Stato, infatti, alcuni banner comparsi sul sito sono “idonei a ingenerare in un utente medio di internet il falso convincimento dell’attendibilità e della genuinità delle recensioni pubblicate”. Infatti, stando all’organo giurisdizionale, non vi è garanzia che le recensioni lasciate sul sito non siano false e vantare la loro veridicità non è altro se non pubblicità ingannevole.
L’iter processuale non è stato breve. Era il 2014 quando l’Antitrust aveva multato TripAdvisor per 500.000 euro per pratica commerciale scorretta ritenendo che il sito utilizzasse “strumenti e procedure di controllo inadeguati a contrastare il fenomeno delle false recensioni”. La multa, però, era stata in seguito annullata dal TAR, nel luglio del 2015, con la giustificazione che TripAdvisor “non ha mai asserito che tutte le recensioni sono vere, richiamando anzi l’impossibilità di controllo capillare”.
A promuovere l’esposto all’Antitrust anche Federalberghi basando il suo appoggio alla causa sulla premessa di un’azione di guerra alle fake reviews. A esito del giudizio, la Federazione ha espresso soddisfazione ma anche grande perplessità in relazione ai tempi tanto lunghi per giungere a una decisione circa un solo caso. Tempi che potrebbero scoraggiare pretese di giustizia in un futuro in cui il mercato viaggia alla velocità della luce. La soluzione starebbe, sempre secondo Federalberghi, nel proibire recensioni anonime o quelle provenienti da nickname di comodo, in modo da alzare la soglia di veridicità di recensione e opinioni, garantendo dunque una maggior trasparenza e tracciabilità della recensione stessa.
Il commento alla sentenza da parte di TripAdvisor non si è fatto attendere: “Milioni di consumatori italiani si fidano di TripAdvisor e a ragione: la loro personale esperienza nell’utilizzo del sito ha dimostrato loro che è utile e accurato. Niente nella sentenza indebolisce questo fatto. Il Consiglio di Stato ha confermato che non ci sono prove che TripAdvisor abbia ingannato i consumatori e non solo non richiede a TripAdvisor di cambiare alcunché sul sito ma l’unica azione richiesta è da parte dell’Antitrust, che deve ora restituire l’80% della multa che ci aveva ingiustamente imposto nel 2014. Siamo davvero orgogliosi della community che abbiamo costruito negli ultimi 19 anni. Le recensioni e fotografie sincere hanno reso la pianificazione dei viaggi più facile che mai e hanno aiutato milioni di viaggiatori nel mondo a fare i migliori viaggi possibili”