Il WWF annuncia il “Fish Dependence Day”
Di Pasquale Castaldo
L’Europa per quest’anno ha esaurito le proprie scorte di pesce: ad annunciarlo, con una nota sul proprio sito è stato il WWF (la famosa organizzazione che si batte per la conservazione di natura, habitat e specie animali). Lo scorso 9 luglio è stato il giorno in cui è stato identificato simbolicamente il “Fish Dependence Day”, ovvero la fine delle esportazioni di pesci, molluschi e crostacei in Europa. Da ora in poi il vecchio continente dovrà dipendere esclusivamente da approvvigionamenti esterni e dunque da importazione di pesce estero. Inoltre, il WWF ha sottolineato lo stato “pietoso” in cui versano attualmente gli oceani e il Mediterraneo, in cui più dell’80% di stock ittici risulta sfruttato eccessivamente.
Per responsabilizzare i comportamenti dei consumatori l’organizzazione ha posto sul suo sito online un banco pescheria interamente interattivo così da poter verificare la sostenibilità degli acquisti fatti. Tale progetto ha assunto il nome di “WWF Fish Forward” ed è cofinanziato dai fondi dell’UE. La guida online del sito sul consumo sostenibile raccomanda “gesti sostenibili” da adottare quotidianamente da ognuno di noi. Questo col fine di salvaguardare le specie locali non diffuse e per conoscere le certificazioni sulle etichette del pesce che si va ad acquistare.
In Europa, gli italiani in particolare, detengono il primato per quel che concerne la domanda relativa al consumo di pesce, risultando così i mangiatori più voraci. Infatti la media stimata dal WWF per quando riguarda il Bel paese ammonta a 29 kg a persona in un anno. Numeri da capogiro se paragonati con la media europea che si attesta a 22,7 kg annui. La nostra domanda ittica dunque è talmente alta, precisa il WWF, che eccede di ben 3 volte il fabbisogno alimentare.