Affiliate marketing, come cambia il mondo dell’editoria
È ormai storia che con l’avvento del digitale sono stati modificati i modi e i tempi relativi alla fruizione dei contenuti. Lo sanno bene le testate giornalistiche, che hanno visto cambiare il loro modo di ottenere profitto: pay per click, banner pubblicitari, link sponsorizzati che consentono di guadagnare delle piccole percentuali sulle merci vendute ecc. I gruppi editoriali, per aumentare le loro entrate, sono stati “costretti” a puntare tutto sull’affiliate marketing, un business che attualmente vale 13 mld di euro nel mondo. Questa strategia di vendita del marketing consiste nel promuovere un bene/servizio online dal proprio sito web, tramite dei link di rimando sul sito di un’azienda ricevendo una commissione da quest’ultima una volta avvenuto l’acquisto da parte del fruitore. Quindi, gli attori protagonisti di questo processo sono due: il proprietario del sito web che ospita le inserzioni (affiliato) e l’inserzionista che a seconda delle vendite, paga le commissioni (merchant). L’esempio classico è quello dei colossi del web come Amazon, Yoox e Zalando che pagano loyalty ai siti di rimando, una volta concluso l’acquisto.
L’obiettivo è quello di offrire ai fruitori la possibilità di trovare l’oggetto desiderato durante la lettura dell’articolo (fino a 33 mesi di ricavi dalla data di pubblicazione). USA e UK sono i precursori di questo nuovo modello di business, ma anche in Italia sono partite partnership con ViviMilano, Notizie.it, Consigli.it, Today.it e Il Post. In occasione del “Black Friday”, sono stati registrati tassi di conversione importanti, grazie all’utilizzo di coupon e codici sconto. La scelta di puntare su questa strategia in parte è giustificata anche dal calo delle vendite di prodotti attraverso i classici banner, visto che sono sempre di più gli utenti che utilizzano estensioni che bloccano annunci display. L’affiliate marketing è ormai uno strumento indispensabile per chi opera sul web e vuole vedere aumentare i propri ricavi.