Mentre i giovani dimostrano un crescente interesse per la finanza, un nuovo studio rivela lacune significative nella loro conoscenza economica.

(Di Attilio Manzo) Come riportato su “Il Sole 24 Ore”, nella scorsa settimana, due recenti studi hanno gettato luce sui comportamenti finanziari dei giovani, analizzando il loro rapporto con l’educazione finanziaria e le loro modalità di affrontare le sfide economiche. La prima ricerca, condotta da Esdebitami Retake in collaborazione con Nomisma, ha esaminato le abitudini di spesa e il livello di conoscenza finanziaria della Generazione Z, composta da giovani tra i 18 e i 25 anni. Una preoccupante carenza di conoscenze economiche e finanziarie è stata rivelata dai risultati e giovani che si trovano a dover gestire entrate finanziarie limitate e spese elevate. Questi dati evidenziano l’urgente necessità di un miglioramento dell’educazione finanziaria per questa generazione.

D’altra parte, l’Osservatorio Internazionale Edufin Pictet, attraverso il suo studio “Diventare investitori,” condotto da Finer Finance Explorer, ha identificato un crescente interesse dei giovani per il mondo della finanza. Tuttavia, nonostante questa crescente curiosità, molti di questi si sentono ancora poco preparati in materia finanziaria.

L’attuale incertezza dei mercati finanziari e la crescente complessità economica, con un aumento del 10% rispetto all’anno precedente, giocano un ruolo fondamentale nell’incremento dell’interesse finanziario della Gen Z per le tematiche economico-finanziarie. Il 50% dei partecipanti al sondaggio dedica del tempo ogni settimana per informarsi su questi argomenti.

L’interesse per la finanza sembra essere strettamente correlato al patrimonio finanziario posseduto. I clienti Private, con un patrimonio da 500.000 euro a oltre 5 milioni, manifestano il massimo interesse, seguiti dai clienti Affluent, con patrimoni da 50.000 a 500.000 euro, e dai Mass Market, con patrimoni da 10.000 a 50.000 euro. Tuttavia, anche studenti e coloro che non sono ancora investitori dimostrano un notevole interesse, con il 72% del campione interessato in generale. Gli studenti di età superiore ai 18 anni, in particolare, stanno approfondendo le proprie conoscenze finanziarie in modo sempre più significativo, passando dal 51% nel 2021 al 78% attuale.

Un dato interessante emerso dalla ricerca è che il 49% del campione ha accolto positivamente l’idea di introdurre l’educazione finanziaria nei programmi scolastici dedicati all’educazione civica in Italia, sottolineando l’importanza di avviare la formazione finanziaria fin dalla giovane età.

La Gen Z si affida sempre di più ai contenuti digitali e ai social network per informarsi sulle questioni finanziarie, registrando un aumento del 10% in due anni. Tuttavia, il 35% del campione ritiene che manchino ancora contenuti adeguati su tali piattaforme.

L’indagine condotta da Nomisma ha rivelato che la maggioranza dei giovani della Generazione Z ha gestito autonomamente il proprio denaro negli ultimi 12 mesi, con un’entrata media mensile di circa 842 euro, derivante da stipendi, paghette e regali. Tuttavia, è preoccupante il fatto che il 12% degli intervistati abbia dichiarato di guadagnare tramite scommesse, giochi e lotterie. Considerando che meno del 40% dei giovani in questa fascia di età ha un’occupazione stabile, la maggior parte di loro continua a ricevere un significativo sostegno finanziario dalla famiglia per coprire le spese mensili. In particolare, il 62% di coloro che lavorano e il 72% di chi non hanno un’occupazione faticano a gestire in modo responsabile il bilancio tra le risorse disponibili e le spese, evidenziando l’importanza di una formazione finanziaria più efficace per affrontare queste sfide.