Dieci startup italiane sbarcano a Londra in cerca di fortuna
Si è svolto lo scorso 10 aprile a Londra l’evento Made in Italy 2.0.2.0, organizzato da iStarter (accelleratore londinese di startup italiane nato nel 2012, ndr) che ha permesso a dieci startup italiane di presentarsi dinanzi ai principali finanziatori mondiali, con l’obiettivo di cercare investimenti per consolidarsi.
Ecco le 10 startup italiane che hanno partecipato all’evento:
- Primo Toys: Filippo Yacob, nel 2013 ha inventato Cubetto, un robot di legno che insegna la programmazione dei computer ai bambini.
- ChatSim: SIM card che permette di comunicare via chat (utilizzando WhatsApp, Messanger e altre app di messaggistica istantanea) in 150 Paesi al costo di 12 euro l’anno.
- Debut: è un’appplicazione che permette a studenti e neolaureati di trovare lavoro tramite smartphone.
- Velasca: una scarpa artigianale prodotta nelle Marche, che attraverso la vendita online, evita i passaggi intermedi che alzano il prezzo.
- Eucardia: startup cresciuta tra Modena e Milano, ha sviluppato un dispositivo medico (che non ha bisogno di cavi o batterie, in quanto sfrutta la potenza contrattile residua del cuore), alternativo ai tradizionali dispositivi di assistenza ventricolare.
- Worldz: sito internet che calcola il valore economico dei post su Facebook. Quel valore corrisponde a uno sconto che l’utente può usufruire per acquisti online sui siti partner di Worldz.
- ViniExport: piattaforma B2B che semplifica l’acquisto e la vendita di vini, a produttori e buyer.
- Soldo: è un conto spese versatile e potente che permette di gestire le spese di casa con un sistema di carte di credito per i vari membri, controllate da una persona, che bonifica denaro, visualizza i movimenti e blocca chi spende troppo.
- Charity Stars: piattaforma di aste (devolute in beneficenza, ndr) che offre la possibilità di incontrare personaggi famosi e dello spettacolo.
- BeMyEye: è un Daas utilizzato da oltre 300 primarie aziende che beneficiano della più grande forza lavoro Europea di rilevatori, per ottenere in tempo reale dati e immagini dal territorio e dai punti di vendita.
“Abbiamo ottenuto un’incredibile supporto da parte dell’ecosistema italiano in tutto il processo di selezione. La scelta è stata fatta cercando di privilegiare i progetti che crediamo possano avere maggiore appeal per investitori anglosassoni”. Queste le parole di Simone Cimminelli, CEO di iStarter.